Napoli - Budapest, al via il Pride nel segno della solidarietà e dei diritti

All'Albergo dei poveri le iniziative della settimana che precede il corteo del 5 luglio

napoli budapest al via il pride nel segno della solidarieta e dei diritti
Napoli.  

È partita ieri, al Real Albergo dei Poveri di Napoli, la terza edizione del Pride Park, una settimana di eventi culturali, artistici e politici in vista del Napoli Pride in programma sabato 5 luglio. L’apertura ha visto un forte messaggio di solidarietà verso il Pride di Budapest, simbolo della lotta per i diritti LGBTQIA+ in Europa. Centinaia di persone hanno già affollato gli spazi dedicati a stand, mostre e attività di prevenzione, confermando l’evento come un appuntamento centrale per la comunità.

La scelta di dedicare l’apertura al Pride ungherese non è casuale: la manifestazione di Budapest, partecipata da migliaia di persone da tutto il continente, è diventata un emblema della resistenza contro le discriminazioni. Il Napoli Pride ha ribadito la necessità di "unità contro odio e repressione", sottolineando l’importanza della libertà di espressione in uno Stato democratico.

Tra le novità di quest’anno, un focus sulla salute: dalle 18 alle 20, ogni giorno, sarà possibile effettuare test rapidi e gratuiti per HIV e sifilide, oltre a ricevere informazioni su vaccinazioni, PrEP e PEP. Un servizio concreto, reso possibile dal Check Point allestito per l’occasione.

L’offerta culturale è ricca: in mostra “1975-2025 - 50 anni in movimento” di Felix Cossolo, che ripercorre la storia del movimento LGBTQIA+, e la mostra fotografica del Napoli Pride con gli scatti delle passate edizioni. Da non perdere "Queer(ing) Art", a cura di Paolo Valerio, un viaggio nell’arte in prospettiva queer, e l’esposizione "Mostra del giocattolo e di genere", che invita a riflettere sugli stereotipi fin dall’infanzia.


Con un programma così articolato, il Pride Park si conferma non solo una festa, ma un laboratorio di idee e battaglie. Mentre Napoli si colora dei toni dell’arcobaleno, la domanda è: quanto peserà questa mobilitazione nel dibattito nazionale sui diritti?