Degrado, sicurezza e indifferenza istituzionale: sono questi i temi al centro della dura protesta sollevata dal Coordinamento civico "Luci su Porta Capuana" a Napoli. Il gruppo di cittadini denuncia lo stato di abbandono in cui versa il celebre monumento, rimasto senza illuminazione da inizio dicembre, un elemento che accresce la percezione di insicurezza in un'area già critica. In una nota diffusa, il Coordinamento non usa mezzi termini: "Da inizio dicembre Porta Capuana giace al buio, spenta come una promessa tradita. Abbiamo dialogato, scritto Pec, presentato segnalazioni: nulla. Le luci restano mute, e con esse la dignità di un luogo che dovrebbe brillare, non marcire nell'indifferenza."
Flash Mob contro l'indifferenza
L'esasperazione per le lungaggini burocratiche e l'assenza di risposte concrete ha portato i cittadini alla decisione di scendere in piazza. Per il pomeriggio di domani, alle ore 17, è stato annunciato un flash mob di protesta "deciso e ineludibile". Il presidente del Coordinamento, Giuseppe Maienza, ha lanciato un avvertimento chiaro alle istituzioni: "Dobbiamo forse contare un'altra aggressione, un altro morto, per ottenere ciò che è dovuto? Se accadrà, sappiamo bene dove guardare e chi chiamare per nome e cognome." La battaglia del Coordinamento, dunque, non è solo per l'illuminazione, ma per la rigenerazione urbana e la sicurezza di un intero quartiere storico di Napoli.
I portavoce del Coordinamento, Mario D'Esposito e Ulderico Carraturo, sottolineano come l'intervento pubblico non sia solo auspicabile, ma obbligatorio, specie in contesti ad alta criticità. "Le istituzioni hanno il dovere e l'obbligo, in taluni casi, di accompagnare e sostenere i processi di rigenerazione urbana soprattutto quando tendono a migliorare la qualità della vita dei cittadini," precisano i portavoce.
L'appello è unanime: "fate presto, Porta Capuana vuole vivere". Il flash mob di protesta mira a riportare l'attenzione su uno dei simboli più importanti e al tempo stesso più fragili della città, chiedendo una svolta immediata che ponga fine all'inerzia burocratica che sta penalizzando la sicurezza e la dignità del luogo.
