"A me piacciono le critiche, io ho sempre odiato i maggiordomi e i lacchè, io ho bisogno di persone che parlino, non voglio gente che mi dice che ho ragione, ma che in buona fede ragioni e spieghi una visione diversa dalla mia. Però che lo facciano in buona fede, non in modo strumentale".
Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, rispondendo a una domanda sulle polemiche per l'annunciata partecipazione a un programma di La7.
"Ricordo che i magistrati sono andati in televisione a parlare di mafia quando la tv era ancora in bianco e nero - ha aggiunto Gratteri - e nessuno ha detto nulla. Ricordo magistrati quando il cadavere era ancora a terra e sono andati in tv a spiegare le dinamiche dell'omicidio o di un fatto e nessuno ha detto nulla. Adesso Gratteri fa questo e c'è lo scandalo degli scandali. Ma sono allenato a queste cose, mangio pane e veleno da una vita e ho spalle larghe. Non farò mai falli di reazione".
Gratteri ha sottolineato che quello di La7 "non è il SUO programma. Lo presenta Paolo Di Giannantonio, inviato storico anche di guerra della Rai, nello studio c'è il professore Antonio Nicaso che fa approfondimenti soprattutto ricostruendo sul piano storico certi fenomeni. Io rispondo alle domande dei ragazzi che sono universitari della facoltà di Giurisprudenza di Roma Tre che nel teatro dell'università fanno domande, anche dure e toste. Questa è la trasmissione. Parlare di Gratteri che ha una trasmissione è fuorviante. E comunque sia, in questa trasmissione ci vado gratis, ci vado quando sono in ferie, ho chiesto anche ad esperti del Csm che mi hanno detto che non c'è bisogno di autorizzazione proprio perché è a titolo gratuito e perché non parlo di fatti specifici o di indagini, ma di fenomeni
"Da reazioni scomposte capisco che ho fatto bene"
"Oggi rispetto a prima è più importante di prima parlare di mafie e le reazioni scomposte mi hanno fatto capire che ho fatto bene a partecipare alla trasmissione". Ha aggiunto il procuratore di Napoli "Ho già partecipato a una trasmissione durata un'ora e mezzo dove commentavo i video e non capiscono qual è la differenza: forse perché in tv convinco 2 milioni di persone e non 60mila come con i libri: sono chiaro, leale e trasparente, e gradirei che lo fossero anche gli altri".
Giustizia: Gratteri, interrogatorio preventivo sta complicando indagini
"L'interrogatorio preventivo sta creando dei problemi? Su diverse indagini sì. Molti mafiosi, quando non si è fatto lo stralcio, hanno saputo di essere indagati o intercettati perché si è fatto l'interrogatorio per la detenzione di droga. È capitato già in diverse indagini anche qui a Napoli. Ha più che complicato". Ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, rispondendo a una domanda sull'interrogatorio preventivo a margine di una conferenza stampa in Procura sull'operazione che ha portato all'esecuzione di 25 misure cautelari nei confronti di altrettanti affiliati al clan camorristico dei Mazzarella. "Noi abbiamo il diritto e il dovere di criticare, di contestare e di non assuefarci alle cose che riteniamo non utili alla giustizia", ha aggiunto Gratteri.
