Avanza l’inchiesta della procura di Napoli sulla morte dei tre operai precipitati nel cantiere all’Arenella venerdi scorso: Vincenzo Del Grosso, 53 anni, Luigi Romano, 66 e Ciro Pierro, 61 anni.Notificati ieri quattro avvisi di garanzia: per tutti il reato contestato è omicidio colposo plurimo. L’avviso è stato consegnato a Vincenzo Pietroluongo titolare dell’impresa edile, Gianluca Di Franco coordinatore per la sicurezza, Luca Luciani amministratore del condominio e committente dei lavori, e Carlo Napolitano imprenditore titolare della ditta che ha noleggiato il carrello elevatore. Oggi previste le autopsie sulle vittime, due delle quali lavoravano a nero. Le salme verrano poi consegnate ai familiari per i funerali.
Anche l’ispettorato del lavoro procede con le indagini sull’aspetto della sicurezza e il rispetto delle norme. Per la ditta in arrivo la revoca della patente a crediti come conferma il direttore dell’Ispettorato del lavoro di Napoli, Giuseppe Cantisano:
“L'Ispettorato nazionale del lavoro sta puntando moltissimo ad aumentare le ispezioni proprio in materia di salute e sicurezza sul lavoro – spiega - Da ultimo il concorso da 750 ispettori tecnici proprio per rimpinguare la nostra forza ispettiva e aumentare i controlli in materia preventiva. Purtroppo in Italia, non solo a Napoli, é che ci sono ancora tre morti al giorno sul lavoro e spesso è un problema di carenza della cultura della sicurezza. Il problema è che non c'è la cultura della prevenzione quando si lavora, qualsiasi attività lavorativa, la si fa in maniera superficiale. I lavoratori non vengono formati bene dai propri datori di lavoro. Vi ricordo che c'è l'obbligo di formare i lavoratori prima che vanno a fare qualsiasi mestiere. Quindi bisogna assolutamente far sì che le aziende capiscano che investire in sicurezza vuol dire salvare la vita dei propri lavoratori. In nome di nessun business, in nome di nessun guadagno, si può ridurre il costo della sicurezza. La sicurezza non è solo un costo per le aziende, ma deve essere considerato un investimento”.
Nel caso dei tre operai morti nel cantiere del Rione Alto, oltretutto, si aggiunge anche un dato ancora più odioso, il fatto che due di loro erano lavoratori a nero.
“Assolutamente sì. Il binomio lavoratori a nero e aumento del rischio di infortunio grave e mortale è un binomio perfetto. Perché? Perché quando i lavoratori sono a nero non hanno ricevuto formazione, l'adeguato addestramento, nessuna visita medica preventiva, non gli è stata fatta la sorveglianza sanitaria prima di mettersi a lavorare e quindi aumenta di gran lunga la percentuale di probabilità che quel lavoratore a nero subisca un infortunio grave o mortale.
Nel Testo Unico 81/2008, infatti, il legislatore ha inserito la sospensione dell'attività imprenditoriale quando si trova il 10% dei lavoratori a nero. Per questo motivo è inserito nel testo della sicurezza sospendere l'attività imprenditoriale quando si trova 1/10 a nero perché quei lavoratori a nero sono esposti a rischio in maniera molto più alta dei lavoratori regolari che hanno ricevuto un'adeguata formazione”.
Lei ha avuto modo di occuparsi anche della tragedia dei tre operai deceduti a Napoli?
“Si, la Procura della Repubblica ci ha delegato le indagini. Infatti i nostri ispettori stanno facendo le indagini per la ricostruzione e accertare quindi le cause dell'infortunio grave accaduto ai tre lavoratori a San Giacomo dei Capri. La patente a crediti di questa azienda sicuramente verrà sospesa, con effetto immediato da oggi, perché sapete benissimo che la patente a crediti quando accade un infortunio mortale all'interno del cantiere all'Ispettorato del lavoro, accertata la gravità della colpa e delle gravi violazioni dell'81/2008 del datore di lavoro, sospende la patente a crediti”
Cosa comporta la sospensione della patente per un’impresa edile?
“Vuol dire che quell'azienda non può operare fino a che dura la sospensione della patente a crediti, comporta l'impossibilità per le imprese e i lavoratori autonomi di operare nei cantieri”.
Ecco, secondo lei la patente a crediti può bastare in questa fase come deterrente per le altre aziende?
“Il sistema della patente a crediti voluto da questo governo è un sistema di qualificazione delle imprese, vuol dire che chi possiede la patente è un'impresa qualificata. Praticamente questi requisiti vengono autocertificati dall'azienda e l'Ispettorato nazionale del lavoro rilascia questa patente. Però come vedete anche chi possiede la patente non è estraneo ad incidenti sul lavoro. Dall’inizio del 2025 è già è la terza volta che sospendiamo la patente a un’azienda qui a Napoli e continuano ad accadere gli infortuni quindi la patente è uno strumento che serve ad aumentare quella che è la cultura della prevenzione. Ma non basta. Non basta. Ci vogliono maggiori risorse per l'Ispettorato nazionale del lavoro, sia umane che finanziarie ed anche di dotazione strumentale degli ispettori, è necessario aumentare la cultura della prevenzione attraverso anche i controlli, perché fare controlli vuol dire che le aziende poi vanno ad approfondire quelli che sono gli aspettiper cui sono state sanzionate e magari non ripetono più gli stessi errori”.
