In Campania cresce l’allerta per il virus West Nile, noto anche come Febbre del Nilo. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM), i contagi registrati sono circa 80, di cui 21 in forma grave, con complicazioni neuro-invasive come meningiti ed encefaliti. Da luglio a oggi si contano sette decessi, tutti tra persone anziane con patologie pregresse.
Il virus West Nile: come si trasmette e quali sono i rischi
Il virus West Nile si trasmette attraverso la puntura della zanzara comune (Culex), specie molto diffusa anche nelle aree urbane. Il contagio può avvenire da zanzare infette che hanno punto precedentemente uccelli portatori del virus.
La malattia può essere asintomatica o lieve, ma nei casi più gravi colpisce il sistema nervoso centrale. Non esiste un vaccino né una terapia specifica: si interviene solo con cure sintomatiche.
Istituto Zooprofilattico: “Picco probabile con l'alternanza pioggia-caldo”
A lanciare l’allarme è Esterina De Carlo, direttrice sanitaria dell’IZSM:
“Le positività al virus stanno aumentando. Il picco potrebbe estendersi oltre agosto, specie se si alterneranno piogge e giornate calde, condizioni ideali per lo sfarfallamento delle larve di zanzara”.
L’istituto ha già avviato il sequenziamento del virus per monitorare eventuali mutazioni genetiche. “Il cerchio epidemiologico è chiuso: abbiamo positività in uomini, animali e insetti”, sottolinea De Carlo.
Castel Volturno e zone umide: aree più colpite dal West Nile
Le aree più colpite della Campania, secondo i dati dell’IZSM, sono quelle costiere e umide, in particolare Castel Volturno e dintorni. Qui le zanzare trovano habitat favorevoli alla riproduzione, rendendo più difficile contenere la diffusione. Le istituzioni stanno attuando disinfestazioni mirate per ridurre la presenza di vettori.
Le raccomandazioni: prevenzione individuale e ambientale
L’unico strumento efficace contro il virus West Nile è la prevenzione. Le autorità sanitarie raccomandano: l’uso di repellenti cutanei; indossare abiti lunghi e chiari; evitare zone umide al tramonto e all’alba; coprire tombini, vasi e recipienti d’acqua stagnante; far uso di zanzariere e dispositivi elettrici anti-zanzare.
Il monitoraggio epidemiologico in Campania prosegue, ma sarà fondamentale anche la collaborazione dei cittadini nella gestione dell’ambiente domestico e urbano.
