Medioriente: a Napoli occupato anche liceo Eleonora Pimentel Fonseca

Dopo il Genovesi, il Vico, il Vittorio Emanuele e il Diaz

medioriente a napoli occupato anche liceo eleonora pimentel fonseca
Napoli.  

Ancora un'occupazione di una scuola superiore a Napoli a sostegno della causa palestinese. Dopo il Genovesi, il Vico, il Vittorio Emanuele II e il Diaz, in mattinata gli studenti hanno occupato la sede centrale del liceo Eleonora Pimentel Fonseca in piazza del Gesù Nuovo, nel centro storico. "Questo atto - spiegano gli studenti in un comunicato - è avvenuto con piena lucidità e, soprattutto, con consapevolezza: siamo infatti coscienti di non poter rimanere silenti di fronte a un genocidio in cui anche ragazzi e studenti che, come noi, sognano un futuro, se lo vedono strappare via come se nulla fosse.

In questi giorni in cui molte scuole, università, fabbriche e porti stanno mostrando il loro sostegno alla Palestina, noi ci uniamo a loro per esprimere il nostro dissenso nei confronti di un governo che da anni finanzia il genocidio". Gli studenti precisano che "il nostro atto non è assolutamente contro l’istituto, la dirigenza o il personale scolastico: la nostra occupazione è un messaggio rivolto al governo, e in particolare al Ministero dell’Istruzione e del Merito e al suo ministro Valditara, che ha dimostrato la propria indifferenza nei confronti degli studenti in modo particolarmente esplicito il 22 settembre, quando ha rifiutato il dialogo pacifico con una delegazione studentesca incaricata di rappresentare il nostro pensiero".

Durante l'occupazione, assicurano gli studenti, "la nostra scuola sarà uno spazio sicuro, di rispetto, dialogo e confronto. Garantiamo per la sicurezza di tutti gli studenti, dei materiali e degli spazi scolastici, con particolare attenzione ai beni culturali presenti nell’istituto, come la biblioteca e il bugnato. Teniamo profondamente alla nostra scuola, perché l’istruzione che ci ha offerto ci ha permesso di sviluppare un pensiero critico. Ed è proprio per questo che abbiamo deciso di riappropriarcene"