Vomero, scale "immobili": proteste per il nuovo fermo

Residenti e turisti costretti a utilizzare le scale di piperno

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La denuncia di Gennaro Capodanno

Napoli.  

"Oramai è un evento al quale i vomeresi sembra che si siano rassegnati, dal momento che, da quando sono state inaugurate, le scale mobili di collegamento, tra via Scarlatti e la stazione di monte della funicolare di Montesanto, gestite dall'Anm, l'azienda napoletana mobilità, sono soggette a frequenti fermi, al punto che sono state ribattezzate ironicamente “scale immobili” - sottolinea Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. Difatti non si contano le volte che la rampa a valle, denominata Scarlatti, non può essere utilizzata.

A subirne le conseguenze non sono solo i residenti, tra i quali molti anziani, costretti a salire le scale di piperno, sovente con le pesanti buste della spesa, ma anche i turisti che, in questi giorni, vengono al Vomero, non solo per ammirare il panorama della Città ma anche per visitare le bellezze poste nell'area di San Martino: Castel Sant'Elmo, la Certosa e il Museo.

L’ultimo fermo segnalato è di stamattina, una giornata con tanta gente in strada, complice la bella giornata con temperature primaverili, un fermo del quale, stando al laconico cartello prestampato, affisso sulle porte chiuse, che riporta unicamente la scritta: "Impianto temporaneamente fuori servizio", senza alcuna indicazione sulle cause e principalmente sulla durata, per la qual cosa non è dato sapere, al momento, quando le suddette scale riprenderanno a funzionare".

"Per i numerosi fermi che si sono verificati da quando sono entrate in funzione, - puntualizza Capodanno – anche in considerazione del dato che per la realizzazione di questi impianti di collegamento intermodale di collegamento tra il metrò collinare e le funicolari, costituito appunto da tre rampe di scale mobili, due in via Scarlatti e una in via Cimarosa, sistema inaugurato nell’ottobre del 2002, ci vollero ben due anni con una spesa di circa 4 miliardi delle vecchie lire, si è più volte chiesto, a tutt’oggi però senza ricevere mai riscontri operativi, che venissero promossi i necessari accertamenti tesi a individuare i motivi dei frequenti guasti e le ragioni dei lunghi tempi di riparazione che, in diverse occasioni, si sono protratti per mesi".

"Sulla questione - conclude Capodanno - si sollecitano ancora una volta gli uffici competenti, anche dell'amministrazione comunale, a intervenire al fine di assicurare un sistema di collegamento intermodale costantemente efficiente, a servizio della numerosa utenza, riducendo al minimo i disagi, anche nei casi di eventuali fermi, con un'informazione tempestiva e puntuale su cause e durata di quest'ultimi".