Napoli, violenza di genere su minorenni: "Il controllo scambiato per amore"

L'allarme lanciato dalla Procuratrice per i minori Patrizia Imperato

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Ragazze giovanissime vittime di violenza psicologica, spesso legata al controllo digitale

Napoli.  

La violenza di genere a Napoli e provincia non riguarda solo le donne adulte, ma coinvolge in misura allarmante anche le minorenni. L'allarme è stato lanciato dalla procuratrice del Tribunale dei Minorenni di Napoli, Patrizia Imperato, intervenuta all'inaugurazione della nuova 'Stanza tutta per sé' presso la sede della Compagnia dei Carabinieri di Bagnoli. L'iniziativa, frutto della collaborazione tra il Soroptimist International Club e l'Arma dei Carabinieri, mira a offrire alle vittime un luogo accogliente e protetto dove poter denunciare soprusi e violenze.

Violenza Psicologica e Controllo Digitale

La procuratrice Imperato ha evidenziato come le ragazze giovanissime siano sempre più spesso vittime di abusi, in particolare all'interno di "perversi rapporti di fidanzamento". La violenza non è necessariamente fisica, ma si manifesta frequentemente come violenza psicologica.

Un esempio diffuso riguarda la sfera digitale: "Sono moltissimi i casi nei quali ritroviamo ragazze che hanno il proprio cellulare 'doppiato', perché controllato dal ragazzo che ritiene di doverla controllare," ha spiegato Imperato. L'aspetto più preoccupante è la percezione distorta di questo comportamento: "Spesso e volentieri, purtroppo, le ragazze credono che quel controllo significhi amore." Questo meccanismo di controllo e manipolazione rappresenta una delle sfide più difficili da affrontare, poiché mina la consapevolezza della vittima.

'Stanza tutta per sé': un Ambiente Protetto per la Denuncia

Per contrastare questo fenomeno, l'invito pressante lanciato dai Carabinieri è quello di denunciare sempre. Per facilitare questo passo, la nuova stanza inaugurata a Bagnoli è stata concepita per essere un luogo sereno, accogliente e protetto, in netta contrapposizione con il classico ambiente burocratico e freddo delle caserme.

"Vogliamo invitare tutte le vittime a denunciare," ha affermato il colonnello Antonio Bagarolo, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Napoli, sottolineando che "il momento della denuncia è un momento particolare". L'obiettivo, quindi, è che questa avvenga in un ambiente meno stressante. Come spiegato dalla presidente di Soroptimist club Napoli, Alessandra Franco, l'ambiente confortevole assicura alla vittima "una condizione di grande protezione e serenità".

Un Progetto Nazionale sulla Convenzione di Istanbul

L'apertura della nuova stanza a Napoli rientra in un progetto nazionale che ha già portato all'istituzione di duecento stanze in tutta Italia, dotate di kit audio-video per la verbalizzazione e la registrazione protetta delle denunce. Il progetto si ispira direttamente alla Convenzione di Istanbul, il trattato internazionale che stabilisce obblighi chiari per gli Stati nella prevenzione e nel contrasto della violenza contro le donne, dalla formazione delle Forze dell'Ordine alla creazione, appunto, di luoghi dedicati alle vittime.