"La sentenza di oggi è sicuramente storica perché riconosce l'infortunio mortale sul lavoro come omicidio volontario". Questa la reazione di Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania, alla sentenza con cui sono state decise due condanne a 17 anni di reclusione e una terza a 4 anni per l'esplosione in una fabbrica abusiva di fuochi d'artificio a Ercolano (Napoli) che il 18 novembre del 2024 ha causato la morte delle 26enni sorelle gemelle Aurora e Sara Esposito e del 18enne di origini albanesi Samuel Tafciu. Il gup del Tribunale di Napoli, al termine del processo con rito abbreviato, ha inflitto le due condanne più pesanti a Pasquale Punzo e Vincenzo D'Angelo, titolari della fabbrica abusiva e datori di lavoro dei tre giovani, imputati per omicidio volontario con dolo eventuale. Il terzo imputato, Raffaele Boccia, è stato condannato per detenzione di esplosivo.
"La Cgil Campania, rappresentata dall'avvocato Sergio Tessitore, si è costituita parte civile - ricorda Ricci - e continuerà ad essere al fianco delle famiglie delle vittime". "Questo verdetto - prosegue - può rappresentare per il legislatore un precedente, non solo di natura giuridica, ma il presupposto per ottenere la certezza della pena nei procedimenti a carico di chi commette questo tipo di reati in contesti in cui - conclude il segretario- si registra l'assenza di qualsivoglia forma di sicurezza, tutela e legalità nei confronti dei lavoratori".
