Voti in cambio di posti di lavoro: indagati i Cesaro

Una maxi-inchiesta della Procura di Napoli. L'ipotesi di voto di scambio.

Anche a causa del consigliere regionale di Forza Italia, Armando Cesaro.

Napoli.  

Voto di scambio: l'ipotesi di reato per il consigliere regionale di Forza Italia, Armando Cesaro, per il padre, il parlamentare Luigi e per gli zii Raffaele e Aniello, quest'ultimi due detenuti da alcuni mesi con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. I fatti contestati si riferiscono alle elezioni regionali del 2015.

I quattro sono stati raggiunti, così come altri venticinque indagati, dagli avvisi di conclusione indagini notificati dalla Procura di Napoli. Per l'accusa sarebbero stati promessi posti di lavoro in cambio di voti per favorire il candidato Armando Cesaro. L'indagine è durata oltre tre anni: intercettazioni ambientali e telefoniche che hanno permesso di ricostruire, a detta degli inquirenti, un vasto impianto accusatorio a carico degli indagati. 

Il coordinamento regionale di Forza Italia «Non a caso l’attività investigativa protrattasi per circa tre anni, giunge puntualmente a conclusione in coincidenza della presentazione delle liste e della imminente campagna elettorale!». E aggiungono che « Gli stessi fatti addebitati per natura, tenuità e, soprattutto, per come vengono descritti, non sono assolutamente idonei a dimostrare l’accusa formulata. Né ci meravigliamo più nemmeno di fronte al doppiopesismo giudiziario che, nel caso di esponenti della sinistra, sorvola su alcune vicende che hanno avuto vastissima eco anche nazionale (incitazione pubblica al voto di scambio) e conclude con celerità encomiabile (qualche settimana!) procedimenti inerenti ipotesi accusatorie analoghe»

«Forza Italia – concludono - non si lascerà in alcun modo intimidire da simili iniziative e lotterà per evitare che il libero consenso dei cittadini possa essere condizionato o inquinato da interferenze giustizialiste, a difesa del principio costituzionale della sovranità popolare».