La guerra tra i Mazzarella e i Sibillo è riesplosa

L'attentato alla pizzeria Sorbillo potrebbe essere un messaggio per dire: qui comandiamo noi

“Vige il massimo riserbo sulle indagini - commenta lapidario il questore di Napoli, Antonio De Iesu -. Le forze dell’ordine stanno concentrando l’intelligence investigativa su questo caso. C’è la massima attenzione”.

Napoli.  

La violenza del racket nel centro storico di Napoli viene raccontata in  20 secondi, filmati e scanditi da quattro sequenze, una per ogni angolatura tra interni ed esterni di una storica pizzeria. Quattro i secondi che sono trascorsi dall’accensione della miccia di una bomba, alla sua esplosione, a quel boato nel cuore della notte e ritorna il terrore tra i decumani di Napoli. Potrebbe trattarsi di una dimostrazione di forza, come ipotizza anche Gino Sorbillo, che si è trovato il locale di via Tribunali devastato, in una manciata di secondi. Il video è stato diffuso dal consigliere regionale Francesco Borrelli, amico di Sorbillo, che ha incontrato il questore di Napoli. "Dal video - dichiara Borrelli - si capisce chiaramente l'intento criminale, questa azione colpisce la Napoli migliore, produttiva".

La guerra

Sullo sfondo c’è la guerra tra i clan di Napoli. Negli ultimi tre anni la faida è tornata ad insanguinare il centro. Dai rioni periferici, da quei conglomerati urbani senza confini a corona del capoluogo, stese e morti ammazzati stanno segnando la nuova mappa del crimine in città. Potrebbe trattarsi proprio della guerra sanguinaria e annosa tra Mazzarella e i Sibillo. Potrebbe esserci questo sfondo per l’agguato a Sorbillo. In quel video si vede un uomo che sbuca dai quartieri. Lui, potrebbe essere dei Mazzarella, il clan più forte di Napoli, che è penetrato anche nei Tribunali grazie all’appoggio dei Buonerba. Un agguato che si è consumato in quel fazzoletto di territorio che è ancora dei Sibillo, che contano sull’appoggio dei Contini del Vasto. Due fazioni n guerra. Colpire i Sorbillo per avvertire tutti, forse. Colpire i Sorbillo per chiarire un messaggio: qui comandiamo noi. Sullo sfondo il ritmo delle stese che continuano ad attraversare Napoli in via Oronzo Costa, via Carbonara, contro il palazzo dei Sibillo dove c’è quella mastodontica edicola dedicata a Emanuele. E torna l’ombra del racket tra i decumani della città  e s’indaga sulla guerra sanguinaria tra i Sibillo e  Mazzarella.

Il questore: no comment

“Vige il massimo riserbo sulle indagini - commenta lapidario il questore di Napoli, Antonio De Iesu -. Le forze dell’ordine stanno concentrando l’intelligence investigativa su questo caso. C’è la massima attenzione”. Un secco no comment quello del questore sul caso Sorbillo. Continuano a confrontarsi i vertici armati della città per fare il punto su quanto accaduto.

Il video choc

Nelle immagini registrate dalla videosorveglianza si vede la sequenza di un'azione criminale che ha sconcertato l'opinione pubblica. Nel monitor ci sono quattro inquadrature. Sono le immagini dei 24 occhi elettronici nella zona, interne ed esterne. Nel video, un uomo solo con un passamontagna si avvicina nella notte alla storica sede di via Tribunali, lascia l'ordigno davanti all'ingresso, accende la miccia e scappa verso via Atri. Quattro secondi e la bomba esplode, Solo quattro secondi la deflagrazione viene parata solo grazie a due pannelli blindati posizionati all'interno del locale da Gino Sorbillo. Le porte di ferro hanno salvato la vita anche alla guardia giurata che si trovava nel locale per il servizio notturno.

Il boato, quattro secondi e la distruzione

E quel boato di una bomba potrebbe, nella logica di un clan che punta a governare in maniera assoluta, non solo aver attirato i media nazionale, ma aver di conseguenza fatto aumentare i controlli in quella zona, magari creando grane a chi ha i suoi affari, attualmente, tra quei vicoli e decumani.