Scontri ultras: in corso identificazioni. Tanti feriti, ma solo uno in ospedale

Polizia al lavoro sui video per identificare protagonisti della guerriglia

scontri ultras in corso identificazioni tanti feriti ma solo uno in ospedale
Napoli.  

E' impegnata a visionare tutte le immagini e gli audio recuperati attraverso i social, la Digos di Napoli, che da ieri, coordinata dal primo dirigente Antonio Bocelli, è impegnata nell'identificazione delle frange estreme del tifo azzurro protagoniste degli Scontri con i romanisti avvenuti sull'A1, nei pressi dell'area di servizio di Badia al Pino, vicino ad Arezzo. L'ipotesi dell'appuntamento è ormai acclarata. Le attività di indagine vedono coinvolti le forze dell'ordine locali, coadiuvate dagli investigatori di diverse Digos, tra cui quelle di Roma e Napoli, coordinati dalla Procura di Arezzo. Non è ancora chiaro, invece, il movente, sul quale gli inquirenti al momento preferiscono non sbilanciarsi. Non è escluso però che tra le cause degli Scontri ci possano essere sentimenti di vendetta per la morte del giovane tifoso di Scampia Ciro Esposito. Sono un'ottantina gli ultras identificati dalle Digos di Genova e Napoli nei pressi di Marassi.

La polizia sta cercando di individuare i "passaparola" tra tifoserie nemiche che, stando a quanto emerge dalle indagini, si sarebbero contattate con messaggi sui social per promettersi un appuntamento in un punto lungo l'autostrada. E' quanto si apprende ad Arezzo. 

Secondo fonti di polizia ci sarebbero stati diversi contusi negli scontri avvenuti presso l'area di servizio di Badia al Pino Est in A1 domenica pomeriggio tra romanisti e napoletani. Curiosamente, però, viene rilevato che nessuno di loro tranne il 44enne romanista poi arrestato, sarebbe ricorso alle cure del 118 o del pronto soccorso preferendo fuggire per non essere preso dalle forze dell'ordine.