Di Giacomo: 72 suicidi in divisa nello scorso anno, uno ogni cinque giorni

L'allarme del segretario generale del sindacato polizia penitenziaria

di giacomo 72 suicidi in divisa nello scorso anno uno ogni cinque giorni

Non è più sufficiente “osservare” e studiare...

Napoli.  

“E’ sempre doloroso commentare il suicidio di un collega, l’agente in servizio al carcere napoletano di Secondigliano che ieri si è tolto la vita. Ma, per chi ha responsabilità di rappresentanza sindacale, è soprattutto una doverosa occasione per interrogarsi sulle motivazioni e per riaccendere l’attenzione sulle condizioni di lavoro del personale penitenziario sempre più segnate da turni estenuanti per la nota carenza di personale e da stress determinato dalle continue aggressioni da parte di detenuti, oltre che da sospensioni dal servizio e provvedimenti disciplinari”.

Ad affermarlo è il segretario generale del sindacato polizia penitenziaria Aldo Di Giacomo, sottolineando che “il numero dei “suicidi in divisa” segna un incremento allarmante.

Nel 2022 sono stati 5 i suicidi tra il personale penitenziario con un totale di 72 suicidi tra gli appartenenti di tutti i corpi di polizia e militari, vale a dire uno ogni cinque giorni. Nel 2020 e nel 2021 erano stati rispettivamente 51 e 57. Da aggiungere agli 84 suicidi di detenuti nell’anno orribile 2022. Ma i “freddi numeri” - aggiunge Di Giacomo - non danno l’idea precisa del dramma umano che vive chi arriva a togliersi la vita.

È indubbio, come confermano esperti e psicologi che se stanno occupando, quanto la dimensione del benessere/malessere individuale sia fortemente legata al contesto lavorativo nel quale i militari si trovano inseriti, e la percezione di tale dimensione è strettamente correlata alle dinamiche interattive e relazionali, ai conflitti emotivi che ne possono scaturire. Dunque non può che crescere la nostra preoccupazione specie per alcuni fattori tra i quali l’età media alta, organici ridotti, turni massacranti, le sanzioni e i provvedimenti disciplinari”.

Nel ricordare che “nel 2019 è stato istituto per decreto del Ministero dell’Interno un osservatorio permanente interforze sul fenomeno suicidario tra gli appartenenti alle forze di polizia” Di Giacomo afferma che “non è più sufficiente “osservare” e studiare.

Quello che si può e si deve fare e lo chiediamo al Ministro della Giustizia e tutto il Parlamento è predisporre misure ed azioni anche in campo di assistenza socio-sanitaria e psicologica, per rendere il lavoro degli uomini e delle donne in divisa prima di tutto più sicuro e meno stressante. Noi abbiamo in proposito definito un pacchetto di misure - che abbiamo chiamato “Salviamo la polizia penitenziaria” - più urgenti da varare e rinnoviamo la disponibilità al confronto”.