Il delitto a Vulcano buono, il custode: si, l'ho ucciso, ma non so dirvi perché

Non c'è movente per l'omicidio di Domenico Esposito, 28enne di Acerra massacrato a coltellate.

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Nola.  

Ha confessato di aver ucciso Domenico Esposito, il 28enne pugnalato a morte al termine di una lite nel parcheggio del Vulcano Buono a Nola. Ma non sa spiegare il motivo dell'improvviso raptus omicida. Antonio Emanuele De Luca, il custode 20enne di Secondigliano subito arrestato dopo il delitto si è avvalso della facolta di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip.

Poche parole farfugliate davanti agli inquirenti che l'avevano ammanettato. “Sì, l’ho ucciso. Gli ho fatto del male. Non so dirvi perché”, ha detto. Domenico è morto senza un motivo. Stava cambiando la ruota dell'auto, forse ha chiesto aiuto, il custode gliel'ha negato. Ed è nata la lite sfociata in tragedia.

All'improvviso il 20enne di Secondigliano ha tirato fuori il coltello ed ha colpito più volte Domenico Esposito, il giovane di 28 anni originario di Acerra: la vittima è morta dopo un’agonia di alcune ore per le ferite riportate. Tragico destino quello di Domenico. A sette anni con il fucile del nonno uccise il fratellino di quattro anni in un tragico gioco.