Travolta e uccisa nelle acque di Posillipo: "Ci sentiamo vuoti e impotenti"

Il dolore dei familiari di Cristina Frazzina, la 30enne in kayak con un amico. Venerdì l'autopsia

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Napoli.  

"Non abbiamo parole per quanto accaduto, ci sentiamo vuoti e totalmente impotenti". Così i familiari di Cristina Frazzica, la 30enne travolta e uccisa domenica scorsa da un'imbarcazione mentre si trovava su un kayak insieme a un amico nelle acque di Posillipo.

"Ci teniamo a sottolineare - le parole affidate a Gieffe Risarcimento Danni - che Cristina, laureata in Biotecnologie, era stata selezionata per il percorso di formazione Pharmatech Academy della Federico II, destinato a formare figure professionali altamente qualificate nella ricerca, nella produzione di farmaci a Rna e nella terapia genica, e svolgeva il tirocinio nella sede campana dell'azienda farmaceutica Nouscom srl. Il mare era la sua passione e, approfittando della bella giornata, aveva deciso di fare un giro in kayak con un amico", la ricostruzione del percorso della giovane.

"Abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura e siamo sicuri che presto emergerà la verità. Per ora non riusciamo a darci pace: andremo fino in fondo per capire cos'è successo. Stiamo offrendo massimo supporto alla famiglia, sia umano che professionale, in un momento per loro difficilissimo": così Giuseppe Vacca, di Giesse, che aggiunge: "Abbiamo nominato un legale, il noto avvocato penalista Gianluca Giordano del foro di Santa Maria Capua Vetere, e incaricato un consulente tecnico di parte, il medico legale Maurizio Saliva, per l'autopsia che il sostituto procuratore della Repubblica, Vincenzo Toscano, ha fissato per domani, venerdì 14 giugno, alle 13. È ancora presto per rilasciare dichiarazioni e nessuno vuole puntare il dito contro qualcuno. Siamo certi che la magistratura analizzerà ogni aspetto della vicenda, senza tralasciare nulla".