OTTAVIANO – Cercava funghi, come faceva ogni volta che ne aveva l’occasione, ma questa volta non è più tornato a casa. Angelo Cutolo, 78 anni di Ottaviano, è morto ieri sera dopo essere stato sbranato da quello che, secondo le prime ipotesi investigative, sarebbe un cinghiale. L’aggressione è avvenuta in un’area boschiva non lontana dalla sua abitazione, dove l’anziano si era recato nel primo pomeriggio. Trasportato in extremis dal figlio al pronto soccorso della clinica Santa Lucia, le sue condizioni erano già disperate a causa delle gravissime ferite da morso e della copiosa perdita di sangue.
Tutto è iniziato quando Cutolo, verso le 17 di ieri, ha lasciato casa avvisando il figlio della sua uscita. Quando in serata non ha più dato notizie e non ha risposto al telefono, il familiare si è allarmato. Preoccupato, è partito alla sua ricerca, percorrendo i sentieri che il padre era solito battare. Dopo ore di angoscia, la scoperta agghiacciante: l’uomo giaceva in mezzo a una radura, in stato d’incoscienza, il corpo dilaniato da numerosi morsi.
Il figlio, senza perdere tempo, ha caricato il padre in auto e lo ha trasportato d’urgenza alla clinica Santa Lucia di Ottaviano. Ogni tentativo di rianimarlo è risultato purtroppo inutile: le ferite riportate erano troppo estese e profonde. Sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, avviando le indagini per ricostruire con certezza la dinamica della tragedia.
L’ipotesi principale resta quella dell’attacco da parte di uno o più cinghiali, animali sempre più numerosi e spinti a ridosso dei centri abitati dalla progressiva riduzione del loro habitat naturale. Il fenomeno degli avvistamenti e dei danni provocati dalla fauna selvatica, in particolare dai cinghiali, è in crescita esponenziale in tutta la Penisola, con episodi di aggressione che, sebbene rari, sollevano questioni cruciali sulla sicurezza e sulla convivenza.
Quella di ieri non è una semplice disgrazia, ma l’ennesimo segnale di un conflitto uomo-natura che si fa sempre più stretto e pericoloso, con aree un tempo sicure che diventano lo scenario di tragedie imprevedibili.
