"Bimbo di sei anni respinto da scuola perchè ingestibile"

La denuncia del coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani: "Inaccettabile"

bimbo di sei anni respinto da scuola perche ingestibile

Il Cnddu condanna con fermezza il rifiuto della proposta dei genitori di affiancare un educatore di sostegno...

Napoli.  

Il coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani esprime profonda indignazione per l’episodio avvenuto a Napoli, nel quartiere Vomero, dove un bambino di sei anni con disabilità è stato respinto dalla scuola che aveva frequentato serenamente per tre anni. La motivazione addotta - “non riusciamo a gestirlo” - è inaccettabile sotto ogni profilo educativo, sociale e civile.

"Escludere un bambino dal percorso scolastico rappresenta una violenza educativa, che compromette lo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo del minore e mina la fiducia della famiglia nel sistema scolastico. L’atto non solo contrasta con la Costituzione italiana (artt. 3 e 34), ma viola la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, secondo cui la scuola deve essere inclusiva e accessibile a tutti.

Il Cnddu presieduto da Romano Pesavento condanna con fermezza il rifiuto della proposta dei genitori di affiancare un educatore di sostegno. Questa scelta dimostra una chiusura istituzionale che ignora le strategie di inclusione e la corresponsabilità educativa, elementi essenziali per garantire il diritto allo studio e la partecipazione piena alla vita sociale della comunità.

L’esclusione del bambino evidenzia una mancanza di cultura inclusiva e di preparazione degli istituti scolastici nell’affrontare la diversità come risorsa educativa. La scuola deve essere un luogo di crescita comune, dove ogni differenza viene riconosciuta e valorizzata, non un filtro che decide chi merita di accedere al sapere.

Chiediamo un intervento immediato del Ministero dell’Istruzione e del Merito, con verifiche puntuali e l’adozione di misure concrete per garantire il diritto all’istruzione, la dignità del minore e il sostegno alle famiglie. È urgente promuovere formazione continua per tutto il personale scolastico, affinché l’inclusione diventi pratica quotidiana e non mera dichiarazione di principio".

Il Cnddu ribadisce con forza che nessun bambino può essere lasciato indietro. L’inclusione non è un optional: è un obbligo etico, pedagogico e giuridico. La comunità educativa ha il dovere di costruire spazi scolastici accoglienti, competenti e responsabili, capaci di trasformare ogni difficoltà in opportunità di crescita.

"Ogni istituzione scolastica deve assumersi la responsabilità di garantire non solo l’accesso, ma la piena partecipazione di tutti gli studenti, riconoscendo le specificità di ciascuno come patrimonio collettivo. Non possiamo più tollerare esclusioni che alimentano stigmatizzazione e isolamento sociale. La scuola deve diventare laboratorio di cittadinanza, empatia e giustizia educativa, dove le differenze non generano ostacolo ma arricchiscono il percorso formativo.

Invitiamo l’intero corpo docente, le famiglie e le autorità educative a riflettere sul significato della vera inclusione: un impegno quotidiano, condiviso, che richiede attenzione, risorse e coraggio civile. Solo così la scuola sarà davvero luogo di diritti, responsabilità e crescita per tutti".