La pioggia è arrivata come una panacea dal cielo a spegnere i residui focolai rimasti dopo una intensa notte di lavoro da parte dei vigili del fuoco. Un vasto incendio, divampato nella serata di ieri, 20 ottobre, in un deposito di autoricambi in via Principe di Napoli, nel quartiere Ponticelli, ha tenuto con il fiato sospeso la città. Le fiamme, alimentate da materiali come plastica e vernici, hanno reso necessario l'intervento di tre squadre dei Vigili del Fuoco e, in via precauzionale, anche del nucleo NBCR per il rischio connesso ai fumi tossici e alla vicinanza di una rivendita di bombole di GPL. Come misura di sicurezza, dieci famiglie sono state temporaneamente sgomberate.
La richiesta di intervento è partita dalla Prefettura, che ha coordinato i soccorsi attivando anche l’Area Territoriale di Napoli di Arpa Campania. I tecnici dell'Agenzia ambientale sono intervenuti nella scorsa notte, mentre le operazioni di spegnimento erano ancora in corso, installando un campionatore ad alto flusso a circa 150 metri dal rogo per ricercare la presenza di diossine e furani in atmosfera.
I primi dati, seppur parziali, sembrano offrire un quadro non allarmante. Le stazioni fisse di monitoraggio della qualità dell'aria più vicine all'area – via Argine (a 1 km), Volla (a 3,8 km) e la Stazione Centrale (a 4,7 km) – hanno registrato concentrazioni di inquinanti come PM10, PM2.5, monossido di carbonio e ossidi di azoto al di sotto dei limiti di legge. Restano sotto controllo anche i valori di benzene, toluene e xilene.
Nel frattempo, l'Amministrazione Comunale ha diramato un avviso urgente alla cittadinanza, raccomandando la chiusura di finestre e porte per limitare l'esposizione a fumi e potenziali inquinanti. L'Enel è intervenuta per mettere in sicurezza una cabina elettrica nelle vicinanze.
La fase di emergenza acuta è superata, ma la vigilanza resta alta. Arpa Campania installerà una centralina mobile non appena possibile per un controllo ancor più ravvicinato, mentre la Prefettura conferma che la situazione rimane "attentamente monitorata". L'episodio riaccende i riflettori sui rischi legati allo stoccaggio di materiali infiammabili in aree urbane, un tema che richiederà una riflessione approfondita ora che le priorità sono il controllo ambientale e il supporto alle famiglie colpite.
