Aveva falsificato i testamenti per sottrarre l'ingente eredità ai fratelli: con questa accusa la Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato beni per un valore di oltre 7milioni 384mila euro a cinque persone che dovranno rispondere - a vario titolo - di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, riciclaggio, autoriciclaggio e frode fiscale mediante l'emissione e l'utilizzo di false fatturazioni.
Secondo gli investigatori gli indagati avrebbero falsificato i testamenti dopo il decesso di un familiare, proprietario di un partrimonio composto da 29 immobili, a uso abitativo o commerciale, tra Napoli e Caivano.
Gli indagati sono i figli e la moglie di colui che aveva falsificato i testamenti, sua suocera e un consulente. A questi ultimi due si contesta di avere prodotto fatture false per consentire agli eredi illegittimi di sottrarre somme dal patrimonio. L'inchiesta è partita dal contenzioso civile per la falsificazione di due testamenti olografi.
Gli immobili sarebbero stati prima trasferiti in modo fittizio a quattro società con sede nel Regno Unito, intestate a prestanome, e successivamente affidati in gestione a una società italiana, consentendo così al beneficiario dell'eredità di percepirne i frutti.
Il Tribunale di Napoli aveva dichiarato falsi i testamenti olografi, disponendo il sequestro dei beni e la nomina di un custode giudiziario. Ma i destinatari dei provvedimenti avevano disatteso i provvedimenti giudiziari. Di qui il sequestro di beni per oltre 7 milioni.
