“Il Gip è stato chiaro e non ha archiviato l’inchiesta sulla colata di fango verificatasi nel Novembre del 2022 a Ischia: “Stante la doverosità della adozione di tale Piano (si riferisce al Piano di Protezione Civile Comunale) e la indiscussa attribuzione normativa di tale competenza al Sindaco del Comune di Casamicciola Terme, al quale pure erano stati forniti tutti gli strumenti anche economici per tale azione, si dovrà iscrivere nel registro delle notizie di reato il nominativo delle persone che si sono succedute in tale carica a decorrere dal 2012 e sino all’evento del 16.11.2022 ad eccezione del Commissario Prefettizio dott.ssa Calcaterra alla quale, in applicazione di un principio di concreta esigibilità della condotta, nulla si può imputare sotto tale profilo atteso che la stessa dopo qualche mese da suo insediamento aveva dato l’avvio alla procedura per l’adozione di tale Piano.
Lo ha affermato il geologo Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale.
In modo analogo andranno iscritti in tale registro i nominativi di coloro che in tale arco temporale hanno ricoperto posizioni apicali nel settore della protezione civile quali assessori al ramo ovvero dirigenti preposti al ramo”.
Dunque il Gip ha rigettato l’archiviazione per gli effetti disastrosi della frana di Ischia ed accolto anche la nostra opposizione all'archiviazione, oltre all'opposizione dei familiari delle vittime di quella alluvione.
Ricordo che ben 12 persone persero la vita. Il Gip ha disposto al PM altri 30 giorni per indagini suppletive e l’identificazione di chi rivestiva incarichi e funzioni. Siamo ampiamente soddisfatti e siamo dinanzi ad una decisione importante non solo per Ischia ma per l’Italia, l'archiviazione sarebbe stato un precedente negativo per il nostro Paese, per la prevenzione dei pericoli naturali, per la tutela della vita e del sistema produttivo.
L’archiviazione senza colpevoli per eventi così gravi come quello di Casamicciola Terme sarebbe stata una sconfitta per tutti e avrebbe rappresentato un messaggio pericoloso: tutto è nelle mani del destino, ignorando le evidenti responsabilità di una pianificazione inadeguata alle forme del territorio, alla naturale evoluzione del territorio e di una gestione dello stesso poco attenta.
Gli italiani, ieri come oggi, non ha bisogno di condoni edilizi, hanno bisogno di certezze e di sicurezza nell’individuare attraverso i monitoraggi geologici le priorità degli interventi di difesa del suolo che devono essere realizzati in tempi certi come chiede la Corte dei Conti, servono pianificazioni attente ai caratteri geologici e alla loro evoluzione, serve arrestare il consumo di suolo”.
