A partire dalle prime ore della mattinata di oggi, i carabinieri dei nucleo investigativo di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della procura della repubblica di Napoli direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 8 persone gravemente indiziate a vario titolo di porto e detenzione illegale di armi da fuoco e munizionamento aggravati dalla finalità mafiosa.
Le complesse ed articolate indagini sviluppate tra il 2024 e il 2025 dal nucleo investigativo carabinieri di Napoli, anche mediante attività tecniche, e coordinate dalla Dda di Napoli hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine:
alla disponibilità di molteplici armi da fuoco da parte degli indagati, funzionale al controllo criminale del territorio al fine di agevolare le attività dell’associazione camorristica clan Sequino/Savarese e di consolidare l’egemonia del citato gruppo criminale nel quartiere “Sanità” di Napoli, alle documentate modalità di detenzione e porto illegale delle armi dei destinatari della misura, nonché individuare i luoghi di occultamento delle armi.
Contestualmente, sempre su delega della Dda di Napoli:
Sono state eseguite diverse perquisizioni personali, locali e domiciliari finalizzate al rinvenimento di armi e munizioni, è stata rimossa un’edicola votiva “edificata” presso il richiamato quartiere “Sanità” per omaggiare il minore Emanuele Tufano, ucciso il 24.10.2024 a Napoli, nel corso di un conflitto a fuoco tra gruppi avversi di giovani criminali appartenenti ai quartieri partenopei “Sanità” e “Mercato”.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari dello stesso sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
