Mann, Giulierini e il ruolo sociale del museo per i senzatetto

Il direttore del Museo da record auspica maggiori sinergie tra le istituzioni

 

di Simonetta Ieppariello

Un museo e il suo ruolo sociale. Un museo e i suoi obiettivi, le sue strategie e i suoi spazi. Come il museo può o deve fare da ponte tra le varie anime di una città?

Come un museo che nelle sue strategie di comunicazione diventa impresa, può e deve impegnarsi nel sociale? La rivoluzione dolce di Paolo Giulierini, direttore illuminato del Mann, arriva lì dove mai nessuno prima. Se il Museo è ubicato da sempre su via Foria, da altrettanto tempo, nonostante le fila ben incolonnate di milioni di turisti si incanalino ogni giorno verso quell’accesso alla bellezza, esattamente di fronte al bel palazzo delle arti si consuma lo strazio di centinaia di invisibili che sotto la galleria Principe trovano riparo, accampamento, un ricovero. Racconti di sopravvivenza urbana, volti e storie di persone che sembrano aver smarrito identità e dignità tra i mille affanni e disperazioni della loro vita.

E così un uomo è stato trovato morte di fronte al Museo Archeologico di Napoli, domenica mattina.

Si chiamava Raffaele ed era ancora molto giovane. “Tutti i colleghi hanno lavorato con l’angoscia nel cuore, costernati - racconta Giulierini affidando a La Repubblica in edicola un interessantissimo editoriale -. Se vogliamo onorare la memoria di quest’uomo sfortunato, che ha scelto come tanti altri di passare la notte tra il piazzale del Mann, la Galleria antistante, i giardinetti comunali, la nostra agenda dovrà cambiare”.

Suona come un dictat un monito una nuova strategia, quella del direttore gentile e determinato che in pochi anni ha ribaltato il concetto stesso di museo rendendolo luogo aperto e fruibile, ma soprattutto trasversale di interazione concettuale e reale in una città così speciale come Napoli. “Ora e subito” qualcosa da farsi secondo Giulierini perchè suona come un paradosso che un clochard, un invisibile come vengono chiamate i senzatetto, sia morto sotto la Galleria Principe di Napoli, esattamente difronte il Museo dei Record, dove neanche la pioggia il maltempo ha fermato l’esercito dei turisti di tutto il mondo.

Al centro del nuovo programma di intervento di Giulierini c’è una sempre più costante volontà di interazione tra le istituzioni per creare una vera sinergia, che sia armonia soprattutto, dialogante tra i vertici di una comunità per aiutare giovani e i più deboli. Insomma lo stesso Mann per Giulierini può e deve avere a suo volta un ruolo più sociale.

Non un contenitore il Mann, ma bensì un contenuto. «Anche chi rappresenta un istituto culturale deve pensare prima agli uomini e poi al patrimonio, prima all’umanità e poi alla bellezza. Sempre e comunque - annota nel suo editoriale Giulierini -».

Nasce così il programma di ”Casa Museo" per migliorare le condizioni dei senza tetto che di notte abitano la Galleria Principe di Napoli.(...) Il Mann sarà ente partecipe non solo raccogliendo fondi per l’acquisto di brandine e biancherie o organizzando eventi che facciano sentire i "senza fissa dimora" “parte di una comunità solidale ma, per esempio, coinvolgendoli progressivamente nelle forme previste dalla legge, in progetti museali. (…) Il Museo Archeologico Nazionale ha già da tempo proposto al Comune di Napoli che gli vengano concessa in gestione quattro unità immobiliari ubicate al piano terra della galleria Principe di Napoli e nel sottostante porticato, prevedendo di impegnarsi in opere di ripristino e riallestimento dei locali e al versamento al Comune di un canone annuo per le manutenzioni ordinarie - spiega ancora Giulierini su La Repubblica -».