Maurizio De Giovanni presidente Comitato per il napoletano

Il primo impegno sarà lavorare ad un dizionario storico della lingua partenopea

maurizio de giovanni presidente comitato per il napoletano
Napoli.  

A presiedere il Comitato tecnico scientifico per la tutela della lingua napoletana sarà Maurizio De Giovanni. 

La decisione è arrivata al termine della prima riunione del neonato Comitato, lo scrittore 'papà' dei Bastardi di Pizzofalcone e del Commissario Ricciardi è stato eletto presidente dell'ente, previsto da una legge regionale approvata all'unanimità lo scorso luglio. 

Due i vice Rita Enrica Librandi, docente di Linguistica, e Armando De Rosa, presidente della Pro loco di Villaricca, nel Napoletano. Il primo impegno assunto da De Giovanni, in veste di presidente, è arrivare alla pubblicazione di un Dizionario storico della lingua e della letteratura. 

“È il nostro primo impegno - afferma - Il dizionario è un'opera di grande rilevanza e per questo dobbiamo adoperarci, con un nostro sostegno concreto ed economico, destinando le risorse necessarie per abbreviare i tempi di realizzazione". 

Due i compiti del Comitato, come spiega il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: "La memoria e la valorizzazione". Il Comitato dovrà creare un "data base della memoria, molte persone pensano di parlare in napoletano, ma è in realtà uno slang assolutamente non corrispondente alla nostra lingua. Il secondo è la valorizzazione perché si dimentica che c’è una lunga tradizione storica, culturale, musicale e letteraria che va difesa e tutelata". Andranno ricercati e valorizzati i caratteri che hanno permesso l'elaborazione di una cultura poetica, letteraria, musicale e artistica e fare in modo che venga diffusa la conoscenza, tra le nuove generazioni, di questa lingua, affinché non venga dimenticata. Lo scopo del Comitato e' di riprendere le realtà storiche originarie, sia materiali sia immateriali, di un patrimonio che che può essere raccontato a una rete di persone. Gli altri componenti del Comitato sono Nicola Di Blasi, esperto di storia linguistica napoletana; lo scrittore Umberto Franzese, Carolina Stromboli e Francesco Montuori, docenti di linguistica.