Capri, a Villa Lysis la "CapriArt* - Arte come rivendicazione di genere"

Dall' 8 settembre all'1 ottobre la 2° edizione dell'evento riconosciuto dal ministero della Cultura

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Una serie di eventi incentrati sull'espressione dell'identità di genere a partire dalla musa Agnès Capri Anche spettacoli di cabaret incentrati sulla Francia: si parte il 10 settembre con "L'erotismo del vivere".

Capri.  

La seconda edizione di  "CapriArt* - Arte come rivendicazione di genere", festival diretto da Mauro Gioia con sede a Villa Lysis, si ispira a "Capri come come paesaggio di libertà, e le donne straordinarie, come patrimonio ancora tutto da esplorare".

Nella Villa simbolo delle identità fluide dell'Ottocento creato dal barone Fersen dall'8 settembre andrà in scena un calendario di eventi incentrati sull’espressione dell’identità di genere. A partire da una musa, Agnès Capri, che dell’isola azzurra ha preso il nome e lo spirito per costruire la sua identità artistica.

Sophia Rose Fridman (1907-1976), vero nome dell’attrice e cantante francese, aprì a Parigi negli anni Trenta un cabaret audace sulle tracce del progressista e inclusivo “Boeuf sur le toit” di Jean Cocteau, dove si esibiva abitualmente. Per lei nel 1945 Cocteau realizzò un ritratto, lo stesso al quale si ispira la locandina di CapriArt*  2022, definendola femme savante, proprio come quelle intellettuali di Molière che osavano esprimere doti artistiche e pensiero libero.

A lei CapriArt* 2022 guarda e si fa cabaret costruendo un programma di spettacoli, la cui prima parte si svilupperà da settembre a ottobre, pensati come vari momenti di un’unica serata animata da un’avanguardia gender.
L’edizione 2022, il cui focus è incentrato sulla Francia, parte il 10 settembre alle ore 19 con L’erotismo del vivere, spettacolo di poesie in musica tratte dall’opera omonima della scrittrice 97enne Alice Mendelson e interpretate dalla star della musica francese Catherine Ringer.

Cantante, artista, musa dell’immaginario francese più indipendente, verrà accompagnata al pianoforte dal compositore Grégoire Hetzel in un percorso alla scoperta di una paladina dell’erotismo femminile come visione del mondo. “Non avere mai fretta di vivere”, è il leitmotiv della produzione e della vita di Mendelson. E così un tema ancora tabù come l’erotismo in età avanzata, soprattutto per le donne, assume tutto un altro significato.

Ad anticipare l’evento inaugurale del 10 settembre – in una sorta di pre-opening per ricordare l’impegno del CapriArt* nella difesa dei diritti - andrà in scena l’8 settembre alle ore 17 Cantanti Alfa, una conferenza cantata interpretata da Mauro Gioia e Giuseppe Burgarella al piano, scritta dal finalista del premio Campiello Antonio Pascale e da Giuditta Borelli. Tra musica e parole, la canzone napoletana viene analizzata come base della costruzione di una mascolinità tossica che tra senso di colpa e mammismo arriva a sfociare nel femminicidio. Una realtà mai così drammaticamente attuale.
 
Dopo il successo riscosso nella prima edizione, il quartetto francese Ombra Felice torna il 1 ottobre alle ore 19, stavolta nella cornice del Centro caprense Ignazio Cerio, per continuare il percorso di riscoperta di compositrici donne cancellate dalla storia della musica classica. Guidate da Béatrice Muthelet, viola, Dorian Gable, violino, Pauline Buet, violoncello e Anna Elsa Trémoulet, violino, eseguiranno un repertorio delle compositrici francesi del XIX secolo Germaine Tailleferre, unica donna a far parte del Gruppo dei Sei, Lili Boulanger, morta a soli 26 anni lasciò pagine di musica eccezionalmente matura, Hélène de Montgeroult, una delle più grandi pianiste della sua epoca con una carriera penalizzata dalle sue origini aristocratiche, Cécile Chaminade, prima compositrice a ricevere la Légion d’Honneur e Marie Jaëll, che più di tutte riuscì a imporsi. La causa delle donne in musica prende forma attraverso le loro note.
 
La "CapriArt* - Arte come rivendicazione di genere" è riconosciuto dal Ministero della Cultura come festival multidisciplinare beneficiario dei Fondi Fus-Fondo Unico per lo spettacolo per il triennio 2022-24 e sostenuto dalla Città di Capri, CapriArt* - Arte come rivendicazione di genere è nato nel 2021 come progetto speciale intorno alla figura del giornalista inglese Henry Wreford che visse a Capri dal 1842 fino alla morte avvenuta nel 1892 e contribuì alle vicende politiche preunitarie italiane e alla diffusione di una cultura impegnata nel gender claim.