Napoli: Comuni metropolitani in sostituzione delle municipalità

Proposti sei comuni metropolitani per il capoluogo partenopeo

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Occorre una suddivisione del territorio dell’attuale comune di Napoli in sei comuni metropolitani, con elezione diretta e con poteri derivanti dalle vigenti disposizioni di legge...

Napoli.  

 

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, anche a seguito delle recenti polemiche per la mancata nomina dei 30 assessori e dei dieci vicepresidenti per altrettante municipalità, a distanza di oltre cinque mesi dalle elezioni amministrative, preso atto peraltro del palese fallimento del decentramento amministrativo nel capoluogo partenopeo fin dalla nascita delle ex circoscrizioni, con elezioni dirette, avvenuta nell'anno 1980, rilancia una proposta che vede la cancellazione delle attuali municipalità sostituite dai comuni metropolitani.

 

"E’ assurdo che a fronte di 40 consiglieri comunali attribuiti al capoluogo partenopeo si continui a mantenere l’attuale assetto che prevede dieci municipalità con ben 300 consiglieri municipali oltre a 10 presidenti e 30 assessori, tre per ogni municipalità - afferma Capodanno -. Un costo eccessivo per la collettività se si considerano anche le strutture ed il personale necessario, oltre agli emolumenti elargiti agli esponenti elettivi e a rimborsi ai datori di lavoro. Sicuramente si tratta di uno spreco da eliminare per le già disastrate casse comunali.

Stando agli ultimi dati conosciuti - sottolinea Capodanno - gli impegni di competenza, per il solo funzionamento, delle municipalità partenopee sono annualmente di circa 450mila euro, mentre per le spese relative alle indennità dei consiglieri risulta un importo di poco meno di duemilioni e mezzo di euro che va ad aggiungersi all'oltre un milione di euro per le indennità dei presidenti e degli assessori municipali, per un totale complessivo di circa 4 milioni di euro.

Peraltro notoriamente, già da quando furono istituite le ex circoscrizioni, questi organismi del decentramento partecipativo hanno avuto scarso seguito presso le popolazioni amministrate, anche perché prive di reali poteri operativi – ricorda Capodanno -. Utilizzati, alla bisogna, più come meri organismi consultivi ma sovente ignorati nelle decisioni importanti, assunte a livello centrale.

Molto più costruttivo e operativo – propone Capodanno – nell'ambito dell’area metropolitana, risulterebbe la suddivisione del territorio dell’attuale Comune di Napoli in sei Comuni metropolitani, con elezione diretta e con poteri derivanti dalle vigenti disposizioni di legge.

I nuovi Comuni avrebbero una popolazione media variabile tra i 150mila ed i 200mila abitanti e nascerebbero dall’accorpamento degli attuali quartieri, secondo un criterio meramente geografico – propone Capodanno -. Per ognuno dei sei Comuni metropolitani andrebbero eletti 10 consiglieri e un sindaco, coadiuvato da una giunta di due soli assessori.

Il progetto, da me elaborato – precisa Capodanno -, prevede un comune Napoli Ovest, corrispondente al territorio degli attuali quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura e Soccavo; mentre i quartieri Arenella, Chiaiano e Vomero costituirebbero il Comune Collinare ed i quartieri S. Carlo all’Arena, Stella, S. Lorenzo e Vicaria, il Comune Napoli Centro. I quartieri Chiaia, S. Ferdinando, Posillipo, Avvocata, Montecalvario, S. Giuseppe, Porto, Mercato e Pendino confluirebbero nel Comune Costiero, il Comune Nord riguarderebbe i territori dei quartieri Miano, Piscinola, Marianella, S. Pietro a Patierno, Scampia e Secondigliano ed infine il Comune Est si estenderebbe sui attuali territori di Poggioreale, Zona industriale, Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio.

Con questa proposta non solo si otterrebbe un notevole risparmio economico – conclude Capodanno - ma finalmente si insedierebbero organismi elettivi capaci di dare risposte concrete, operative ed immediate alle popolazioni amministrate, anche perché ogni Comune metropolitano sarebbe dotato di un proprio bilancio autonomo.