Sant'Agnello, WWF sul piede di guerra per il progetto dell'ospedale unico

L'Associazione ambientalista contraria alla realizzazione dell'opera perché non consentita dal Put

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La Giunta del sindaco Piergiorgio Sagristani ha approvato una delibera con cui chiede alla Regione Campania di approvare la modifica al Put stante l'interesse pubblico dell'opera

Sant'Agnello.  

Sulla realizzazione del progetto "Ospedale Unico della Penisola Sorrentina" della Regione Campania si registra il duro intervento del WWF Terra delle Sirene che, in riferimento alla delibera adottata dalla Giunta del Comune di Sant'Agnello per procedere a una variante al Piano Urbanistico Territoriale (Put) della Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana in virtù dell'interesse pubblico dell'opera a realizzarsi, invoca lo stop alla procedura amministrativa.

La Giunta del Sindaco Piergiorgio Sagristani ha approvato al delibera N. 111 del 18 ottobre con cui ha riconosciuto l'interesse pubblico a realizzare l'Ospedale, atto che dà il via libera alla Regione Campania per assumere le conseguenti determinazioni propedeutiche alla costruzione del nuovo nosocomio a Sant'Agnello.

Il No all'opera del WWF Terre del Tirreno

Spiega il WWF: "...L’ASL Napoli 3Sud, con l’obiettivo di realizzare un unico presidio ospedaliero sede di DEA di I livello, ha chiesto l’avvio delle procedure di variante della strumentazione urbanistica vigente (PRG, PUT) poiché il progetto di fattibilità tecnica ed economica non è conforme alle vigenti disposizioni normative in particolare al Piano Urbanistico Territoriale (PUT) L.r. 35/87, in quanto l’edificio da edificarsi ricade in zona Territoriale 2 “Tutela degli insediamenti antichi accentrati” del PUT, trasferita nel vigente Piano Regolatore Generale come “zona G - Impianti ed attrezzature di interesse comune e servizi sociali”.

Secondo l'associazione ambientalista l’edificazione del nuovo ospedale, così come progettato, rischia di impattare notevolmente con i valori paesaggistici ed ambientali del nostro territorio senza risolvere i problemi atavici della sanità.

A nulla vale che il mega-edificio sia esaltato negli elaborati progettuali per la sua “immagine imponente e contemporanea… con volumi sfaccettati di colore chiaro che compongono un insieme di grande ricchezza sia spaziale che funzionale.” Né il richiamo a Giò Ponti nell’uso di “rivestimenti ceramici con piastrelle bianche e blu da 20 centimetri”, né la pubblicizzata “luminosa vista mare a nord e le soluzioni previste di risparmio energetico e vegetazione all'esterno e all'interno”, compensano il sacrificio necessario all’edificazione della nuova struttura. Andare a costruire un mega-edificio, con ulteriore distruzione di suolo e di verde, al posto di tre edifici ospedalieri già esistenti, non appare una soluzione condivisibile.  Abbiamo bisogno di bravi medici e para-medici e di attrezzature di diagnosi e cura all’avanguardia, non già di nuove colate di cemento armato!".

Un'opera che stavolge il territorio per la quale non c'è compensazione

Anche gli elementi di compensazione e mitigazione paesaggistica, tra l’altro richiesti in ogni mega progetto (uno per tutti: la Centrale Elettrica TERNA in via San Renato a Sorrento), non convincono più di tanto. Tra questi: il riferimento esplicito all’Oasi in città (ideata in collaborazione col WWF nell’intento di sanare una superficie già cementificata!) nella realizzazione di un’area a verde pubblico attrezzata sulla copertura dell’ennesima autorimessa interrata, la ricostruzione di un muro in tufo su Via Iommella Piccola come elemento di separazione e di protezione degli edifici e, infine, il tetto dell’ospedale attrezzato a giardino pensile fruibile dai degenti e dagli utilizzatori dell’ospedale.

WWF, la richiesta di variante al Put è illegittima

“Se pensano di stravolgere il PUT a colpi di varianti, allora si sbagliano di grosso, ricorreremo in tutte le sedi – dichiara Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno - evidentemente non sono ancora bastate le ripetute pronunce da parte della Corte Costituzionale in cui si sanciva che il PUT, contenendo norme di natura paesaggistico ambientale, quindi di competenza statale, non può essere modificato a proprio piacimento dalla Regione. La procedura intrapresa, infatti, vale a dire lo strumento previsto dall’art. 13 della Legge Regionale n. 1 del 2007 è palesemente illegittima. Quella norma raffazzonata, inserita, in una delle finanziarie regionali non può incidere sul PUT che, invece, ha una valenza superiore. Se passasse questo assurdo principio, la Regione potrebbe decidere di far realizzare un grattacielo a Punta Campanella, basterebbe invocare la parola magica ‘interesse pubblico’. Col WWF stiamo valutando assieme ai nostri consulenti legali tutte le mosse da porre in essere per fermare questo ennesimo tentativo di assalto al territorio”.