Napoli: Deserto al flash mob dei sindacati

Poche decine in piazza Dante per la manifestazione lanciata da Flc Cgil e la Cgil

Napoli.  

Se per flash mob si intende una manifestazione fatta da poche decine di persone con tante bandiere colorate, allora quello convocati oggi dai sindacati in piazza Dante per protestare contro la sospensione dell’insegnante di Palermo, possiamo chiamarlo flash mob. 

"Il clima di censura che si sta sempre più allargando nel Paese - avevano sottolineato i segretari generali di Flc Cgil e Cgil di Napoli, Filippo Sica e Walter Schiavella - è contrario allo spirito e al dettato della nostra Costituzione. In democrazia si deve avere il coraggio di assumersi le responsabilità delle proprie scelte, ancor di più se generano profondo dissenso, senza abusare del 'potere' che la Costituzione dà per, paradossalmente e amaramente, usarlo proprio contro la Costituzione stessa. Tutto ciò conferma la necessità di continuare a intraprendere tutte le iniziative opportune per la difesa della libertà di pensiero, di parola e di insegnamento sancite dagli art. 21 e 33 della Costituzione".
le due organizzazioni aveva dunque pensato di invitare “tutta la società civile a partecipare alle manifestazioni unitarie che oggi si svolgeranno in tutta Italia”. E di lanciare un’iniziativa i città “Vi aspettiamo oggi a Napoli in Piazza Dante alle ore 17.00 per un Flash Mob unitario di tutti i sindacati Istruzione e Ricerca più rappresentativi, ognuno con un libro". 

Ma in piazza Dante, oltre ad una decina di persone, non vi era traccia di alcuna società né civile, né incivile e il flash mob, non si è neanche visto come non si è visto nessun libro e nessuno striscione. A non mancare erano le bandiere coloratissime e coprenti dei sindacati. Dalle rosse della Cgil alle gialle della Gilda, per arrivare alle azzurre della Uil e alle bianco verdi della Cisl. Le bandiere, oltre ad aver reso meno triste la piazza hanno attirato un po’ di attenzione. Qualche turista infatti, incuriosito si è avvicinato per scattare qualche foto ed è andato via. 

Se questo è ciò che rimane nel mondo dei sindacati della scuola, allora Salvini è chiaramente al sicuro. Un tempo non molto lontano, quella della scuola era una realtà lavorativa molto sindacalizzata, un bacino di voti per la sinistra, un bacino che negli anni si è prosciugato e che oggi dimostra tutta la sua debolezza. Davanti alla sospensione dell’insegnante palermitana Rosa Maria Dell'Aria, la scuola avrebbe dovuto dare esempio di protesta civile e popolare. Le poche decine di oggi, che fanno il paio con il centinaio di qualche giorno fa alla manifestazione di piazza Plebiscito, dimostrano un incapacità di trasformare le battaglie di libertà, che funzionano in maniera virale sui social, in vere battaglie popolari.