Conte bis, undici ministri del sud, poker di campani

Di Maio, Costa e Spadafora in quota M5S e l'ex segretario del Pd Amendola agli affari europei

Il neo ministro per il sud è il giovane Giuseppe Provenzano, siciliano, 37 anni. De Caro (Pd): "scelta coerente, bisogna dismettere i panni del tifoso"

Napoli.  

Quattro ministri campani nel nuovo governo Conte, in tutto 11 ministri del Sud su 21 segno di una rinnovata attenzione verso il Mezzogiorno. Un anno fa, sul totale di 18 ministri, i più numerosi erano i 6 lombardi.
Nel poker campano ci sono le riconferme in quota Cinque Stelle con il capo politico del Movimento, Luigi Di Maio, che dal lavoro passa al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.

Vincenzo Spadafora si sposta dal ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio a quello di ministro senza portafogli con delega ai Giovani e allo Sport. Spadafora è nato ad Afragola (Napoli) il 12 marzo 1974. Ha ricoperto incarichi, tra l'altro, presso la Vice Presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero per i Beni e le Attività Culturali, il ministero dell'Agricoltura e la Regione Campania.

Il generale Sergio Costa, confermato ministro dell'Ambiente ha dichiarato "Sono contento. Lo leggo come un riconoscimento, non tanto del mio operato, ma del Ministero dell'ambiente, di tutta la struttura". Il suo nome è legato allì l'inchiesta sulla Terra dei fuochi. E già da domani il ministro sarà nuovamente a lavoro. Convocati a Roma i sindaci del territorio devastato dai roghi. 

In quota Pd il neo Ministro degli affari europei, Enzo Amendola, 46 anni, ha iniziato l'impegno politico nella sinistra giovanile, organizzazione per la quale ha ricoperto il ruolo di responsabile esteri e di vicepresidente dello iusy (international union of socialist youth). Dal 2009 al 2014 è stato segretario Pd della Campania, e nel 2014 è stato nominato responsabile esteri della seconda segreteria Renzi, ruolo che è stato chiamato a ricoprire anche nel 2019 da Nicola Zingaretti. Nel 2016 è stato sottosegretario agli esteri con il governo gentiloni.

Il Ministro per il Sud cambia. Giuseppe Provenzano, siciliano, 37 anni, laureato in Giurisprudenza a Pisa e specializzato alla scuola di eccellenza superiore Sant'Anna, ha sempre condotto ricerche sul Mezzogiorno arrivando a ricoprire il ruolo di vicedirettore dello Svimez. Ma parallelamente alla ricerca ha svolto attività politica, seguendo i consigli del "maestro" Macaluso, per lui un riferimento fin da ragazzino: entrambi provengono dalla provincia di Caltanissetta. A Macaluso ha appena dedicato il suo ultimo libro, "La sinistra e la scintilla", una narrazione molto critica del renzismo e della perdita di alcuni valori sociali della sinistra in anni recenti. "Il Mezzogiorno è la mia vocazione – ha dichiarato - ringrazio Zingaretti, Orlando e Conte per questo incarico"

Umberto del Basso De Caro ha commentato così la nomina del neo ministro per il sud. "Non conosco Provenzano di persona, so che è vicedirettore di Svimez quindi credo sia una persona altamente qualificata. Boccia, invece, lo conosco. E' un economista, penso che dovrà gestire la questione dell'autonomia regionale differenziata, un compito molto delicato. Poi presiederà la conferenza Stato-regione". Così all'Adnkronos Umberto Del Basso De Caro, parlamentare sannita del Pd, commenta la nomina a ministro per le Autonomie Regionali di Francesco Boccia e quella di Giuseppe Provenzano a ministro per il Sud. Sulle scelte degli altri dicasteri aggiunge: "Conosco quelli del mio partito, è stata una scelta che ha una sua logica. Tranne Fransceschini, si era deciso che gli altri fossero nominati ministri per la prima volta. Certo che avrei avuto piacere a vedere nella squadra il mio amico Maurizio Martina o Graziano Delrio con il quale ho collaborato, ma bisogna dismettere i panni del tifoso. La scelta operata è coerente rispetto alla logica che l'ha dettata".