Il risultato umbro lancia Vincenzo De Luca

Affondato il patto Pd-M5S il Presidente Campano si garantisce la ricandidatura

Napoli.  

Ogni elezioni in Italia, anche quelle locali, hanno risvolti sulle dinamiche di potere interne ai partiti con contraccolpi sui vari territori. 

A guardare con un occhio localista le elezioni regionali umbre si può dire che questo passaggio elettorale ha sancito anche un vincitore in Campania che risponde al nome di Vincenzo De Luca. 

Il governatore infatti è diventato il bersaglio di un continuo e duro fuoco amico, da quando a Roma il suo partito, il Pd, ha stretto l’alleanza di governo con i suoi nemici giurati, il Movimento 5 Stelle.

Da agosto ormai, un giorno si e l’altro pure, esponenti dem campani e nazionali, si sono sgolati nel promuovere per le regionali campane della prossima primavera un accordo, un’alleanza, una coalizione che superasse il Presidente uscente.

Dalle ipotesi alla Nicola Oddati che, in tempi non sospetti, proponeva di aprire una discussione con de Magistris per un nuovo centrosinistra campano, alle dichiarazioni dell’onorevole Lello Topo che aveva già dato per finita l’era di Vincenzo De Luca a Palazzo Santa Lucia. 

Tutte queste trame si sono infrante sul trionfo del Centrodestra che conquista con percentuali da capogiro una delle ultime roccaforti rosse.

Intanto, però, De Luca non si è messo di lato e ha continuato con la sua campagna elettorale permanete, definendo “sfaccendati” chi si concentrava a discutere di coalizioni. 

Oggi il Presidente sa che nel fallimento dell’alleanza giallorossa c’è il lasciapassare per garantirgli la ricandidatura. In più, vedere affondare il patto civico umbro tra Pd e M5S, definito anche da Zingaretti, come il primo passo della costruzione di un nuovo campo del centrosinistra, rende ancora più forte De Luca nelle complicate e svilenti dinamiche interne del Pd. 

Guardando i dati dell’Umbria, osservando la bocciatura di quel progetto nazionale che rischiava di metterlo fuori gioco, Vincenzo De Luca si sfrega le mani e si prepara alla battaglia campale. 

A guardare le condizioni pessime delle attuali opposizioni campane che sono totalmente disorganizzate e ancora preda delle guerre intestine che si stanno consumando soprattutto dentro Forza Italia, il Presidente sta già mettendo in frigo le bottiglie da stappare. 

Nel Centrodestra infatti, che in Campania è sempre stato guidato da Forza Italia, gli equilibri cambiano pesantemente dopo l’ennesima elezione che stravolge gli spazi storici della coalizione. Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, oggi è la seconda forza nel campo del Centrodestra e la Lega si è confermata il primo partito in Italia, staccando tutti con ampio margine. Il che rende ancora più difficile la ricerca di un candidato in Campania che possa essere capace di unire e convincere una comunità politica che oggi ha cambiato pelle e che soprattutto ha cambiato base ideologica.

Dunque l’Umbria ci consegna un Vincenzo De Luca più forte e un Centrodestra ormai a trazione Salvini-Meloni che marginalizza Berlusconi ed il suo mondo che in Campania significa un pezzo largo e diffuso di classe dirigente attuale.