De Luca: uscita da commissariamento della Sanità è un miracolo

Il governatore annuncia 7600 assunzioni. CIrambino: il governo controllerà per altri 3 anni

Napoli.  

Vincenzo De Luca è entusiasta e non lo nasconda affatto anzi "L'uscita dal commissariamento della Sanità in Campania è un miracolo per l'Italia - dice il governatore - perché 9 miliardi di euro di debito sanitario di una Regione mettono a rischio il bilancio nazionale. Quest'atto ha dato tranquillità al bilancio del Paese. In queste ore ci sono sfaccendati che cercano di creare caos sulla griglia Lea, invece di essere orgogliosi. Ma non vi preoccupate: andrà sempre peggio nei prossimi mesi, ne vedremo di tutti i colori in campagna elettorale". 

Il presidente della Regione Campania, dunque, dopo aver incassato la fine del commissariamento della sanità assicura che ora “abbiamo un obiettivo. Dobbiamo arrivare a 7600 nuovi assunti nella Sanità. Già oggi abbiamo assunto 1800 persone. Mentre sta andando avanti la stabilizzazione dei precari". 

Il governatore lancia il suo obiettivo a margine dell'incontro con gli operatori della sanità campana, presso l'aula "Moriello" dell'Azienda ospedaliera Cardarelli. 

Ma De Luca dice che ci sono anche altri motivi per i quali la Regione può essere orgogliosa del lavoro fatto ad esempio “la società della Campania Soresa - afferma De Luca - è stata chiamata a fare il tutoraggio per le gare di fornitura in Calabria, è un altro motivo di orgoglio per noi. Grazie all'uscita dal commissariamento della Sanità potremo rilanciare il settore. Abbiamo già 1,3 miliardi per l'edilizia ospedaliera, il piano per il personale approvato e i tempi necessari per i concorsi ma non abbiamo più limiti strutturali, possiamo correre. Ciò, nonostante abbiamo scontato diverse campagne di disinformazione mediatica".

Dalle opposizioni arrivano invece parole diverse rispetto a quelle di giubilo di De Luca. 

Per Valeria Ciarambino la sanità campana resterà sotto controllo governativo per almeno altri tre anni. "De Luca celebra come una vittoria epocale l'uscita dal commissariamento in sanità - afferma la consigliera regionale  e capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio - dimenticandosi di dire ai cittadini della Campania che, dopo essersi limitato a mettere in fila quattro numeri calpestando il diritto alla salute di tutti, la nostra regione resterà ancora per tre anni sotto il diretto controllo del governo. La Campania è e resterà per fortuna sotto l'egida di un piano di rientro triennale e ogni atto di questo presidente dovrà essere vagliato dal tavolo del ministero della Sanità prima di essere licenziato. Senza contare che il commissario che aveva in mano la gestione della sanità era lo stesso De Luca. Quello che va detto ai cittadini della Campania è che mentre De Luca si lascia andare a ipocriti festeggiamenti, le sue azioni non hanno prodotto alcun risultato utile per la garanzia del diritto alla salute. La maggior parte dei nostri ospedali pubblici sono abusivi in quanto sprovvisti di autorizzazione all'esercizio, abbiamo 5 diversi servizi di 118 perché manca ancora un coordinamento regionale, non c’è una rete ictus, così come non sono state mai attivate la rete per le emergenze materno-infantili, la rete trauma e la rete per le emergenze gastroenterologiche". Per la capogruppo pentastellata l’unica vera possibilità che i malati campani di tumore hanno di operarsi è in intramoenia, "ovvero pagando le prestazioni chirurgiche. L'alternativa - dichiara - è andare fuori regione, incrementando la nostra mobilita' passiva sanitaria che ad oggi ammonta a 300 milioni l'anno. Il piano liste di attesa è inattuato e i tetti di spesa trimestrali per analisi e prestazioni in convenzione si esauriscono sistematicamente al secondo mese. Un disastro - conclude la consigliera regionale - figlio di una programmazione che ha tenuto conto dei numeri e non delle reali esigenze dei cittadini".