De Magistris: Non andremo in dissesto grazie al miracolo laico

Il sindaco di Napoli: il Governo non rispetta i patti

de magistris non andremo in dissesto grazie al miracolo laico
Napoli.  

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, nonostante le pesanti difficoltà economiche e finanziarie dell’ente, e a pochi giorni dall'approvazione in Giunta del rendiconto che a breve dovrà essere discusso in Consiglio comunale si è  detto convito che “non andremo in dissesto perché in questi anni siamo diventati acrobati dell'amministrazione ma è un miracolo laico. Noi avevamo ridotto il disavanzo se non fossero cambiate le leggi. Questa è un'altra beffa perché le leggi sono cambiate così tante volte e a pagare sono stati sempre i Comuni. A Napoli, a fronte di un buco di oltre 400 milioni di euro di mancati incassi è arrivato un acconto di 13 milioni rispetto ai 3 miliardi che il Governo ha previsto per i Comuni circa tre mesi mentre dell'impegno preso, un mese fa, dal presidente Conte per ulteriori 3 miliardi non c'è traccia. Ci sono città, come Napoli, con debiti storici e se il Governo arriva con molto ritardo a prestare soccorso non ai sindaci ma ai territori e ai cittadini è come non essere mai arrivato”.

Sulla fase difficile di convivenza con il virus e di ripresa economica il sindaco ha detto che “il momento più duro dal punto di vista sociale, economico e del lavoro deve ancora venire e sarà in autunno. C'è il rischio di un conflitto sociale perché l'esasperazione può diventare rabbia visto che tante persone stanno perdendo il lavoro”.

Ma de Magistris ha anche voluto esprimere soddisfazione per la pronuncia della Corte costituzionale sulla disposizione che precludeva l'iscrizione all'anagrafe dei migranti richiedenti asilo contenuta nei decreti sicurezza.

"Abbiamo avuto ragione - ha detto il sindaco - Noi sindaci giuriamo sulla Costituzione e l'articolo 3 è un baluardo dell'uguaglianza delle persone nei diritti e nei doveri. È una battaglia vinta. Ci siamo presi anche delle denunce per tutelare i diritti degli ultimi ma oggi è una bella soddisfazione giuridica, istituzionale e di democrazia nel nostro Paese. Noi fummo ubbidienti alla costituzione - ha affermato - mentre il Governo Conte 1 con Salvini in prima linea voleva rendere invisibili e privi di diritti le persone".