Napoli, emergenza sicurezza. Maresca: "Chi non sa dare risposte vada a casa"

Il consigliere e magistrato attacca: "Chiesi di dare un contributo, ma nessuno ci ha coinvolti"

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Napoli.  

 

«La situazione criminalità purtroppo è molto grave. Capisco il sindaco che cerca di buttare acqua sul fuoco. Ma come diciamo già da un po’, è ormai chiaro a tutti che la situazione sia fuori controllo. E ancora più sconfortante è che non sembra esserci una via di uscita».

Così in una nota Catello Maresca, consigliere comunale di opposizione Napoli, sugli ultimi episodi di criminalità in città e in provincia. «Assistiamo al solito indecente scaricabarile - attacca Maresca - Quando c’era da stare in prima fila col ministro Lamorgese per firmare inutili protocolli, le massime istituzioni erano tutte lì a favore di telecamera».

«Chiesi di partecipare per dare un contributo di merito, pensando di avere un po’ di esperienza da mettere al servizio della mia città. Mi fu risposto che non era possibile e che saremmo stati coinvolti sicuramente. Forse non è arrivato ancora quel momento, ma intanto le persone si prendono a caschi in faccia (sulla spiaggia delle monache a Posillipo), i ragazzi si accoltellano (a Marechiaro e a Melito) e la criminalità dilaga, tornando ad ammazzare (com’è accaduto a Soccavo)».

«Che ci vuole più per intervenire? - si chiede il consigliere - Ho presentato oggi una richiesta all’assessore De Iesu per capire se c’è un piano di controllo almeno per le spiagge ora che siamo prossimi all’estate». «E non ci venissero a dire che non ci sono soldi, perché si sprecano per stagisti, dirette Facebook e campagne promozionali discutibili, per incarichi a iosa e poi non ci sono per le cose importanti? A che serve il tanto esaltato Patto per Napoli se non si rende la città sicura e vivibile? Dopo mesi di impegni e promesse è arrivato il momento dei fatti. L’Amministrazione è pagata per dare risposte, non per scoprire le ovvietà che noi napoletani conosciamo fin troppo bene. Chi non è capace altrimenti abbia la bontà di andare a casa», conclude.