Elezioni, Amendola verso la rinuncia, Sgambati rifiuta la candidatura

Il sottosegretario al terzo posto nel collegio Napoli, è stato tra i protagonisti del governo Draghi

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Napoli.  

Si allunga la lista dei rinunciatari anche in campania tra le fila del partito democratico. Le scelte dei candidati alle prossime politiche varate dal segretario Enrico Letta e ufficializzate all'alba dopo una lunga notte di trattative, stanno lasciando in queste ore una scia di polemiche e malumori soprattutto trai big uscenti che speravano in un posto "blindato". Ma la necessità di un ricambio generazionale e soprattutto il ridotto numero dei parlamentari che dovranno essere eletti, non poteva che determinare il malcontento.

Tra i big che stanno meditando la rinuncia anche il sottosegretario Vincenzo Amendola che  sarebbe orientato a rinunciare alla candidatura al terzo posto nelle lista del Pd al collegio di Napoli del Senato, dietro il ministro Dario Franceschini e la parlamentare Valeria Valente.  Amendola è tra i protagonisti della trattativa con l'Europa per i fondi del Pnrr, sottosegratrio al Consiglio dei Ministri, resta una delle figure centrali del governo Draghi. Al momento la sua posizione non e' stata ufficializzata. 


Rinuncia invece sicuramente alla candidatura Camilla Sgambato, componente della direzione nazionale del Pd e gia' responsabile nazionale Scuola del partito. 

 "Ho rifiutato la candidatura al secondo posto nella lista Pd, collegio proporzionale di Caserta/Benevento. Per la seconda volta, come avvenne gia' nel 2018, mi e' stata proposta una candidatura in posizione non utile" si legge in una nota  "Non mi sono mai sottratta alle battaglie politiche e al senso di responsabilita' di chi vive in una comunita' e ne rispetta regole e obiettivi - premette - ma a tutto c'e' un limite. Il Partito Democratico ha votato nell'ultima direzione i criteri per la composizione delle liste: radicamento territoriale, no paracadutati dall'alto, no pluricandidature, vero rispetto della parita' di genere, valorizzazione del merito e delle competenze".