Napoli, Teatro San Carlo da oggi senza guida: Lissner "pensionato" dal Governo

Oggi l'incontro tra il sindaco Manfredi e i sindacati: c'è molta preoccupazione

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Ma LIssner vuole tenere il ruolo di direttore artistico

Napoli.  

Da oggi il Teatro San Carlo è senza guida. Il sovrintendente Stéphane Lissner, chiude in anticipo il suo mandato in virtù nel recente decreto legge che di fatto lo ha mandato a casa per aver compiuto 70 anni.  Oggi il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi incontrerà i sindacati e i lavoratori che chiedono il rispetto degli impegni assunti dal Sovrintendente durante la sua carica. La situazione è complessa. Il maestro ha fatto sapere che non vuole lasciare l'incarico, mantenendo comunque il ruolo di direttore artistico fino al 31 marzo 2025 cioè alla scadenza naturale del contratto: lo ha comunicato  nelle tre pagine indirizzate Manfredi. Una possibilità tuttavia remota, stando allo statuto. 

Lissner contesta il provvedimento e si prepara a presentare ricorso contro quello che ritiene essere «un autentico atto espulsivo», illegittimo e ingiustificato.

Intanto nel massimo cittadino è il caos e c'è tanta preoccupazione. Da settimane musicisti e tecnici sono in agitazione: tre gli scioperi proclamati, uno ha già fatto cancellare il «Don Chisciotte», e il prossimo minaccia di far saltare anche «Anna Bolena», l'8 giugno. I lavoratori chiedono che siano rispettati gli impegni presi in teatro, dalle assunzioni per completare la dotazione organica all'adeguamento dei compensi, per tutti. Chiedono che siano sbloccati subito una quindicina di contratti a termine. 

La riunione è fissata nel primo pomeriggio con i segretari delle quattro sigle sindacati. 

Intanto il governatore Vincenzo De Luca nelle ultime ore ha dichiarato: «Veritas filia temporis: la verità è figlia del tempo. Mi dispiace, il San Carlo non merita questa situazione. Per quello che mi riguarda deve essere all'altezza della Scala e dei migliori teatri del mondo. Non merita quello che sta succedendo».