Napoli, road to Liverpool: "Nessun pullman davanti alla porta"

Testa alla Champions, gli azzurri sempre più gruppo: lo dimostra la fascia di capitano a Ghoulam

Napoli.  

di Marco Festa

“Non sappiamo mettere il pullman davanti alla porta.” Il conto alla rovescia per Liverpool – Napoli inizia da qui. Dal concetto semplice, ma non banale, espresso in conferenza stampa da Carlo Ancelotti dopo la partita senza storia con il Frosinone, travolto con un perentorio 4-0: lo stesso risultato con cui i Reds hanno asfaltato in trasferta il malcapitato Bournemouth (tripletta di Salah, intervallata da un'autorete di Cook, ndr) approfittando della 2-0 incassato dal Manchester City a “Stamford Bridge”, contro il Chelsea di Maurizio Sarri, per andarsi a prendere il primato solitario della Premier League. Il valore del prossimo avversario, ora capolista, qualora fosse necessario è conclamato. Ciò nonostante, repetita iuvant: vietato fare calcoli nei quali rimanere intrappolati al punto di veder sfumare beffardamente la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League.

Testa a martedì (ore 21) portandosi dentro tutto ciò di buono fatto vedere ieri, al “San Paolo”, nonostante un ampio turnover che stavolta non si è, però, rivelato fatale in termini di risultato e prestazione: nessun Chievo bis, il distacco dalla Juventus, in vetta alla classifica, è tornato a -8, ma, soprattutto, è aumentato quello sul terzo posto, occupato dall'Inter: +6, in attesa dello scontro diretto del prossimo 26 dicembre al “Meazza”.

Le note positive, dicevamo. Oltre ai punti fermi Koulibaly, Allan, Hamsik e Insigne, titolari anche ieri, aumentano le frecce nella faretra del tecnico di Reggiolo. E non può che essere che un bene: Ounas, a destra, nel suo ruolo naturale, ha dimostrato di avere colpi d'alta scuola coronando la sua prestazione super con una sassata mostruosa a blindare il risultato; Zielinski, ha fatto corrispondere alla parole ai fatti: vuole tornare a essere protagonista. La rasoiata a trafiggere Sportiello per il momentaneo 1-0, e una gara vivace, per tenere sulla corda Fabián Ruiz certificando le proprie intenzioni; Milik? ha preso ha pedate l'etichetta di bomber in crisi con il suo terzo gol in cinque giorni: doppietta da vero rapace dell'area di rigore. E non è finita qui. Tra i pali, finalmente Meret: alle spalle un calvario di cinque mesi per la frattura del terzo medio dell'ulna sinistra rimediata nel secondo giorno di ritiro a Dimaro. E poi, ecco Younes: l'ora del debutto a lungo atteso.

Dulcis in fundo non poteva che esserci lui, Ghoulam: quattrocentodue giorni e tre operazioni chirurgiche più tardi si è ripreso la fascia mancina a modo suo: due volte vicino al gol, due assist. La fascia di capitano, consegnatagli nel finale è un gesto dall'alto valore simbolico: questo Napoli è un gruppo vero, nel quale nessuno è indispensabile, ma tutti sono importanti. Questo è lo spirito con cui si va incontro alla storia. Quantomeno, alla possibilità di farla. Le lancette dell'orologio corrono veloci: road to Anfield, per dirla all'inglese. Comunque vada, Oltremanica ci sarà una squadra vera, con un fiero condottiero, a rappresentare il calcio italiano in uno degli stadi più affascinanti e caldi d'Europa. All together: la caccia all'impresa qualificazione è ufficialmente aperta.