Olimpiadi, Scherma: il napoletano Curatoli è argento nella sciabola a squadre

Dopo l’impresa in semifinale contro l’Ungheria, gli azzurri si sono arresi solo alla Corea del Sud.

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Napoli.  

Ogni medaglia ha un valore specifico differente e l’argento vinto a Tokyo 2020 dal napoletano Luca Curatoli, da Gigi Samele, Enrico Berrè e dal monumentale Aldo Montano, vale tantissimo. Gli azzurri erano da medaglia, lo hanno dimostrato più volte prima della pandemia, ma lo stop dell’attività internazionale aveva messo tutto in discussione. I

n Giappone il primo assalto è stato quello dei quarti di finale contro l’Iran. Soffertissimo, avvincente e alla vincente non senza qualche brivido che poteva essere evitato. Ma la sciabola è così. Può succedere di tutto e il 45-44 porta l’indelebile firma di Luca Curatoli. In semifinale sfida con la favorita Ungheria del fenomenale tre volte campione Olimpico Aron Szilagyi. Proprio al suo cospetto Curatoli si è presentato nel nono e ultimo assalto, dopo che Montano aveva dato un ottimo contributo per la rimonta e Berrè aveva operato il sorpasso, per piazzare le stoccate decisive del 45-43 che hanno dato la sicurezza di salire sul podio come era accaduto a Londra 2012.

In finale troppo forte la Corea del Sud per una squadra priva anche di Gigi Samele. I coreani sono scappati subito via. Hanno fatto un break importante rendendo una comparsata gli ultimi assalti.

Il 45-26 finale rende onore agli asiatici che salgono sul gradino più alto del podio, ma per gli azzurri solo applausi perché è stata una grande giornata con una medaglia d’argento che vale tanto soprattutto per Luca Curatoli, che fa addirittura meglio del fratello Raffaello Caserta che ad Atlanta ‘96 salì sul terzo gradino del podio anche lui nella prova a squadre.