Il pizzino di Urgo: Scompagni a morte (per un pò)

Analisi sul Napoli e sul turn over operato in Coppa Italia: non sempre la rivoluzione funziona

il pizzino di urgo scompagni a morte per un po
Napoli.  

Altro che triplete. Buttati fuori dalla Coppa Italia da una Cremonese poco più che volenterosa di mostrarsi al nuovo tecnico Ballardini. L'ultima della serie A poi. Estromessa come una squadra cadetta qualsiasi. Altro che regina d'Italia e d'Europa. Non ne parliamo. Sono avvelenato. Questo proprio non me lo dovevano fare.

Martedì notte ho dormito poco o nulla e mercoledì valevo meno di un soldo bucato. E dire che non vedevo l'ora di ritrovare il "mio Napoli" libero dagli "obblighi" di campionato, la grande bellezza allo stato brado, l'alchimia perfetta tra vecchio e nuovo, la magica sintesi di cuore e cervello, di gesti tecnici e sogni sopiti.

E invece che cosa mi hanno propinato allenatore e staff?

Una rivoluzione tecnico-tattica senza capo né coda, un turnover più massiccio di quello delle orribili amichevoli di dicembre al Maradona (ma allora occorreva fare di necessità virtù), un esperimento talmente mal riuscito da sembrare fatto apposta. Cambiare tutti (ripeto tutti) gli uomini di movimento, mettendo di fatto il Napoli B, ha dato al gruppo due messaggi, entrambi sbagliati.

Il primo, "siete riserve e ci rimarrete".

Il secondo, "consideriamo questa partita poco rilevante per la stagione in corso".

L'inopinata assenza di Sirigu, per la verità, aggiungeva un terzo messaggio. Un uomo di grande valore ed esperienza, prima che un grande calciatore, che aveva un ruolo più fuori che dentro il campo per gli obiettivi ambiziosi di questa squadra, avrebbe deciso (o era stato indotto a farlo?) di andar via, tradendo così le dichiarazioni fatte solo qualche mese prima e portando con sé quel bagaglio di umanità e conoscenze utile innanzitutto a Meret, ma più in genere a tutti i suoi compagni di squadra.

Per non parlare della rabbia per un Bereszynski che forse era meglio "educare" un po' di più prima di "buttarlo" in una mischia a cui in fondo è risultato completamente estraneo (dal suo lato sono venuti entrambi i gol dei padani). E vogliamo parlare dell'involuzione di Jack Raspadori, l'homeless senza cartone per la notte, il desaparecido dell'area di rigore?

È un centravanti e come tale va utilizzato. Sottopunta non funziona, men che se lasciato predicare da solo e avendo alle spalle il vuoto. Vabbe' diciamolo ero offeso con tutti e a distanza di sei giorni tale rimango. Scompagni a morte. Ma solo per un po'.