IL PIZZONE di Gerardo Casucci: Dio salvi Napoli!

Il paradigma è cambiato, ora tutti vogliono venire a Napoli ma attenzione agli avventurieri...

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Napoli.  

Secondo l'edizione de Il Mattino di sabato scorso il Napoli avrebbe 11 esuberi da piazzare e, pertanto, nelle pagine sportive del vecchio quotidiano partenopeo si poteva leggere: "La vera abilità sarà scongiurare che i cedibili arrivino a Dimaro tutti insieme: Osimhen, Rafa Marin, Mazzocchi, Zerbin, Folorunsho, Cajuste, Lindstrom, Ngonge, Simeone, Hasa e Zanoli. Un elenco che vale una marea di milioni di euro ma che si fa fatica a inserire come contropartita. Come per Ngonge: il Napoli non vuole svenderlo (pagato 1 anno fa 22 milioni) ma anche il Torino non vuole inserirlo nell'operazione Milinkovic-Savic".

Insomma, se non è un vicolo cieco poco ci manca, e dagli effetti che potrebbero essere anche devastanti sugli equilibri futuri della squadra azzurra e sulla tenuta economico-finanziaria della società guidata da Aurelio De Laurentiis. In realtà questo vasto parco giocatori da dismettere racconta anche di un grave problema di scouting o (ancora peggio) di un default nell'intero sistema di scelte operate all'interno di un progetto tecnico post-scudetto risultato inequivocabilmente fallimentare. Era difficile riuscirci, ma il Napoli ce l'ha fatta. Ora districarsi in questo ginepraio di ingressi (non meno di 7, come raccontato un paio di giorni fa) e uscite (ben 11, come appena detto) senza deludere o, addirittura, far rizzelare Antonio Conte, sarà molto difficile.

Ed è in questo delicato passaggio che, a mio giudizio, si giocherà il futuro tecnico e imprenditoriale della SSC Napoli, società con la forte aspirazione a primeggiare, ma anche a durare il più a lungo possibile con l'attuale proprietà. Di buono c'è che molti dei calciatori di prima fascia (in tutti sensi), i cosiddetti big, che prima non volevano neanche sentir parlare del capoluogo campano come loro possibile destinazione, e che ora - anche di fronte a una minore disponibilità dei grandi club europei a investire senza vedere risultati immediati e ben consapevoli che oltre il (loro) ingnominioso fallimento tecnico ci sono solo i molti soldi offerti dal campionato saudita - scendono con una frequenza sempre maggiore a più miti consigli e si apprestano a dare finalmente i loro aurei servigi in ambiti geografici che, per fortuna, includono anche la città più bella e discussa del mondo.

Mi auguro che tanto ben di Dio non venga, però, qua solo per spremere il frutto fino a che è gravido di appetitoso succo e - non dico che ami (come solo Diego) - un po' voglia bene e migliori questa città e il suo meraviglioso popolo. Dio salvi Napoli dagli avventurieri!