IL PIZZONE di Gerardo Casucci: Cose attese e mai viste

Se oggi o domani accadranno eventi che riscatteranno Conte e il Napoli sarà di certo cosa buona...

il pizzone di gerardo casucci cose attese e mai viste
Napoli.  

Riavvolgiamo il nastro delle cose dette dal sottoscritto sin dal primo giorno di ritiro, come alla prima partita di questo campionato, come una settimana fa. Il Napoli non ha un gioco, e ha voglia Antonio Conte a ripetere come in un mantra il fatto che gli infortuni gli hanno drasticamente bloccato l'idea che aveva in testa per trasformare la squadra brutta e vincente dello scorso anno in una (finalmente) bella, spavalda e imbattibile.

Ancora prima di perdere giocatori per la strada, gli azzurri non aveva mai mostrato particolare sicurezza né gioco sfavillante, piuttosto le prestazioni fornite erano in linea con quelle dello scorso anno, con l'aggravante che questa volta non c'erano più le scuse della carenza di organico.

Anzi, al contrario, ci si lamentava dei troppi calciatori giunti e della difficoltà di trovare per loro una sintesi o, almeno, un'amalgama. Insomma, la squadra partenopea aveva ripreso da dove aveva lasciato. Questa volta non c'era, però, qualcuno (men che meno il suo allenatore) che avesse in mano il capo o la coda della matassa che si era - per il dolore dei tifosi e come previsto dal sottoscritto - puntualmente venuta a creare, proprio grazie al tecnico salentino.

Il presidente si guardava bene dall'intervenire, temendo di fare peggio di quanto stesse già facendo il suo strapagato condottiero, e comunque volendo evitare tanto un altro clamoroso ammutinameto, dopo quello subito da Ancelotti 4 anni or sono, quanto di fornire a Conte stesso un alibi perfetto su un piatto d'argento.

"I giocatori li aveva voluti lui" - si sarà detto Aurelio De Laurentiis  - "e ora sapesse lui cosa farsene". Non bastava, infatti - avrà pensato il furbo produttore cinematografico - fare richieste a iosa senza avere in testa alcun progetto sensato, se non quello capriccioso e banale di voler essere finalmente un trainer europeo, malcelando il desiderio di assomigliare a Pep Guardiola senza averne la storia, le capacità tecniche e l'empatia.

Era così tutto un rimestare asfittico tra le solite rivendicazioni ripetute al ciclostile in tutti i posti dove Conte aveva allenato e senza la benché minima capacità di autocritica. Se oggi o domani accadranno eventi che riscattetranno lui e il Napoli sarà di certo cosa buona e giusta, ma meno scontata di quanto si pensi. Occorreranno sensibilità umana, lungimiranza tecnica, grande senso di ascolto e umiltà. Tante, forse troppe cose insieme, raramente viste nello staff tecnico del Napoli in questo anno e mezzo. Non so come potranno comparire d'incanto proprio ora.