Sicuramente lo sfogo di Conte a Bologna ha provocato una reazione, ma a far vincere e giocare bene il Napoli è stato il cambio tattico: un modulo nuovo e la fiducia a chi si era visto poco (e male), come Neres e Lang, ma anche Beukema. Una mano l’ha data anche l’Atalanta svagata e senza riferimenti in avanti nel primo tempo. Senza Lukaku e poi De Bruyne serviva qualcosa di diverso, ma serve soprattutto sfruttare una rosa forte e provare qualche rotazione. Il trapianto di cuore non serve. La speranza è che per Rrahmani e Hojlund non sia nulla di grave, usciti per precauzione.
Dalle macerie della sconfitta di Bologna e della complicata pausa per le nazionali, rinasce un Napoli dall'alchimia ritrovata. Allo stadio Maradona, la squadra guidata da Antonio Conte supera la prima Atalanta dell'era Raffaele Palladino con un convincente 3-1, guadagnandosi temporaneamente il sorpasso su Roma e Inter, entrambe impegnate domani rispettivamente contro Cremonese e Milan. Costretto dall'emergenza infortuni, l'allenatore partenopeo adotta un inedito 3-4-3, trovando immediate risposte dai giocatori sotto esame. Protagonisti assoluti Neres, autore di una doppietta, e Lang, che siglano i loro primi gol stagionali in un primo tempo dominato. Al 18', Neres sfrutta un perfetto passaggio in profondità di Hojlund, entra in area e trafigge Carnesecchi con un preciso sinistro.
Al 38', il raddoppio: assist di McTominay e ancora il brasiliano colpisce di nuovo con un'altra conclusione mancina. Poco prima dell'intervallo arriva anche il tris, firmato da Lang su un cross calibrato dalla destra di Di Lorenzo. All'inizio del secondo tempo, Palladino opta per due cambi: fuori Ahanor e Pasalic, dentro Kossounou e Scamacca. È proprio l'attaccante classe '99 a riaprire il match con una spettacolare sforbiciata su cross di Bellanova. Tuttavia, l'Atalanta non riesce ad andare oltre e la reazione si spegne. Il Napoli amministra il ritmo e gli spazi con intelligenza, ma perde Hojlund per un sospetto infortunio muscolare, la cui gravità sarà valutata nei prossimi giorni, in vista del cruciale confronto contro la Roma previsto per domenica all’Olimpico.
Questo resta l’unico neo in una serata che restituisce fiducia e tre punti ai partenopei. Per Palladino, invece, la strada appare più impervia: l’Atalanta resta ferma a tredici punti, con sole due vittorie all’attivo e quattordici reti incassate. La prossima sfida contro la Fiorentina si configura già come un incontro delicatissimo, che sa di scontro tra grandi deluse.
NAPOLI-ATALANTA 3-1
NAPOLI (3-4-3): Milinkovic-Savic 6; Beukema 6.5, Rrahmani 6.5 (18' st Juan Jesus 6), Buongiorno 7; Di Lorenzo 7, Lobotka 6.5, McTominay 6.5, Gutierrez 6 (24' st Mazzocchi 6); Neres 7.5 (24' st Politano 6), Hojlund 7 (29' st Lucca 6), Lang 7 (24' st Elmas 6). In panchina: Contini, Ferrante, Olivera, Marianucci, Vergara, Ambrosino. Allenatore: Conte 7.
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi 6; Djimsiti 5.5, Hien 6, Ahanor 5.5 (1' st Kossounou 6); Bellanova 6.5, Ederson 6, De Roon 6, Zappacosta 5.5 (17' st Zalewski 6); Pasalic 5 (1' st Scamacca 7); De Ketelaere 5 (32' st Samardzic 6), Lookman 6 (37' st Maldini sv). In panchina: Rossi, Sportiello, Kolasinac, Musah, Brescianini, Bernasconi, Sulemana, Krstovic. Allenatore: Palladino 5.5.
ARBITRO: Di Bello di Brindisi 6.
RETI: 17' pt Neres, 38' pt Neres, 45' pt Lang, 7' st Scamacca.
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: De Roon, Zappacosta, Juan Jesus. Angoli: 4-3. Recupero: 1', 5'.
