De Luca-Di Maio, accuse e querele: "Sembra Gomorra"

Il governatore denuncia il candidato premier del M5S che replica: politici peggio dei camorristi

di Pierluigi Melillo

Un duello senza esclusioni di colpi, con accuse e querele. Da una parte De Luca, dall'altra Di Maio. Lo scontro politico che infiamma la campagna elettorale sul caso rifiuti ora scivola nelle aule di giustizia. "Ho dato mandato ai miei legali di querelare Luigi Di Maio per le dichiarazioni rilasciate ieri e nei giorni scorsi”, annuncia un furioso Vincenzo De Luca su facebook. Il messaggio è un mezzo avvertimento: “Invito Di Maio, membro autorevole della casta a 15mila euro al mese – scrive il governatore - a rinunciare all'immunità parlamentare. Gli rinnoveremo la richiesta ogni giorno fino alle elezioni".

L'affondo di Renzi. Nello stesso istante l'ex premier Renzi finalmente è uscito allo scoperto su un caso che ha scosso il partito democratico campano. E anche lui va all'attacco dei Cinque Stelle. "Roberto De Luca si è dimesso da assessore a Salerno – scrive il segretario nazionale del Pd nella Enews - dichiarandosi innocente ma lo ha fatto per evitare polemiche pretestuose in campagna elettorale. Su come è stata fatta questa inchiesta, ognuno si farà un'opinione. Qui c'è solo un punto, semplice, chiedo a Luigi Di Maio: dopo aver detto che De Luca è un assassino, sei disponibile a rinunciare pubblicamente all'immunità parlamentare? Sì o no? Qualcuno farà questa domanda al grillino anti casta?".

Di Maio al contrattacco. La replica che arriva da Di Maio è spietata. "Sto guardando il terzo video dell'inchiesta di Fanpage. È Allucinante. Sembra di vedere 'Gomorra' - scrive su Twitter Di Maio -  ma a differenza della serie qui devono vincere i buoni! Tra poco farò un video dove vi racconto tutto quello che sto provando. Non devono passarla liscia!". "Stanno ammazzando la mia gente, la Campania e la terra dei fuochi- prosegue sui social il leader del M5s - Mandiamo a casa questi partiti, assassini della mia gente attraverso l'interramento e lo sversamento illecito dei rifiuti. In Gomorra i camorristi fanno paura  questi partiti invece si comportano peggio dei camorristi, perchè la camorra fa il suo sporco lavoro e i partiti li incontrano". Poi Di Maio attacca il presidente della Regione Vincenzo De Luca: "Senza i voti di De Mita, De Luca non avrebbe mai vinto in Campania". E a Giorgia Meloni:  "Parla di legalità, di patria. Ma su Passariello ancora non ha detto una parola. Come vedete Tangentopoli non è mai finita. Grazie ai giornalisti oggi veniamo a conoscenza di una Tangentopoli campana che investe tutti partiti di questo Paese, centrodestra e centrosinista. Ma non è solo una Tangentopoli campana perché qui ci sono uomini che girano intorno al partito dell'attuale presidente del Consiglio dei ministri Gentiloni, dell'ex premier Renzi e politici che girano intorno al partito di Giorgia Meloni che parla tanto di onestà e poi ha persone indagate in questa inchiesta. E' un atteggiamento peggiore di quello della camorra". "La giunta campana se ne deve andare a casa. E' inquinata - aggiunge - Non possiamo credere che De Luca non fosse al corrente di quanto accadeva: sono coinvolti Roberto De Luca, figlio del governatore e Fulvio Bonavitacola che è vicepresidente di De Luca". Non solo: "l'inchiesta testimonia che uomini vicini a Ciriaco De Mita e lui stesso sono quelli che fanno affari con i rifiuti in Campania: e sono gli stessi azionisti di maggioranza della giunta De Luca. Che questa giunta vada a casa! Questi rifiuti politici devono abbandonare le istituzioni della Repubblica ed andarsene".

Anche Salvini accusa. Sul caso De Luca jr da Modena interviene il leader della Lega, Matteo Salvini che nei prossimi giorni sarà in Campania: “È folle che vengano indagati dei giornalisti e non chi dovrebbe dare delle risposte". Accolto da una ventina di contestatori, il leader leghista aggiunge: "Da giornalista apprezzo il giornalismo d'inchiesta che hanno fatto i colleghi di Fanpage. Se qualcuno ha sbagliato, ma non faccio il giudice, spero che emerga. Che in Campania ci sia - aggiunge Salvini - un sistema di potere che spesso non premia il merito ma premia altre cose è evidente".