Racconta...Meleil commento di Silver Mele

Il miglior Napoli per la sfida con la Juve: in barba al -13

Neanche l'enorme distacco dal primato hanno diritto e forza di annullare il fascino della sfida

il miglior napoli per la sfida con la juve in barba al 13

A metà dicembre c’aveva pensato Milik con una prodezza su calcio piazzato a stendere il Cagliari nel finale. Il contributo polacco nella trasferta di Parma è stato altrettanto corposo, determinante nell’aiutare il Napoli a sbloccarsi dall’astinenza da gol e ritrovare il successo in trasferta.  Doppietta per Arek, la sesta in serie A, dopo il sigillo iniziale di Zielinski: quindi Ounas a rendere nettissima anche nel risultato la superiorità azzurra. Il Napoli di Ancelotti in realtà non ha cambiato pelle rispetto alle partite del rammarico, quelle a reti bianche con Fiorentina e Torino. Al Tardini ha dettato legge portando prepotentemente dalla propria gli episodi, quelli che troppo spesso orientano gli umori del tifo ma anche editoriali e critiche degli esperti. Questa volta davanti al malcapitato Sepe non è mancata la precisione e lo score ha reso merito ad un’interpretazione magistrale in tutti i reparti. In mezzo al campo non c’è stata storia perché il dinamismo e le letture di Allan hanno blindato le geometrie al bacio di Fabian. Zielinski ispirato è uno stantuffo che non offre riferimenti agli avversari, Hysaj e più ancora Malcuit interpreti precisissimi di ciò che da loro si attende Ancelotti. Manca il gol a Mertens ma il belga ha lavorato senza risparmiarsi e la gratificazione personale è destinata ad arrivare presto. Il pomeriggio del Tardini si era aperto con i cori plateali contro De Laurentiis e una gestione rea a detta del mondo ultras di non vincere con il rischio d’impresa. A poche ore di fatto dalle parole con le quali il presidente aveva lanciato nell’etere l’interrogativo su quanto possa effettivamente valere indebitarsi di 200 milioni con l’acquisto di CR7 per vincere in Italia e rischiare il nuovo flop europeo. Intanto il prossimo tre marzo Napoli e Juventus si troveranno di fronte al San Paolo, i pluricampioni d’Italia e quel fatturato che moltiplica almeno per tre le forze di un club a gestione familiare che ha saputo stabilizzarsi ai vertici in Europa. Con tutte quelle limitazioni strutturali che evidentemente sfuggono al tifoso più esigente. E la via Emilia ha raccontato di stati d’animo e momenti molto diversi: le difficoltà a far gioco di una Juve immalinconitasi al Metropolitano, beccata da una parte della tifoseria che vorrebbe anche divertirsi, e il piacere della manovra avvolgente e propositiva che Ancelotti ha inteso tutelare come bene preziosissimo per chi va anche oltre il risultato. Tratto distintivo questo che Napoli non può rinnegare così come il valore di una sfida alla Juve da onorare al San Paolo, tutti insieme. Perché neanche tredici punti di distacco dal primato hanno diritto e forza di annullare il fascino della sfida tra due mondi così diversi.