Torna nelle scuole il progetto "Panthakù. Educare dappertutto"

La metodologia d'insegnamento peer to peer che trasforma gli studenti in maestri d'eccezione

Salerno.  

Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini in prima fila per il benessere degli studenti e lo sviluppo delle relazioni tra compagni di classe.

Al via un nuovo anno di peer to peer” con “Panthakù. Educare dappertutto”, il progetto selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Saranno coinvolte, anche per il 2019-2020, le scuole secondarie Calcedonia e Montalcini di Salerno, Principe di Piemonte di Santa Maria Capua Vetere e Denza di Castellammare di Stabia.

Per “peer to peer” si intende un modello di educazione tra pari con l'obiettivo di un insegnamento reciproco. Nel caso specifico di Panthakù, la metodologia è stata finalizzata a formare i futuri peer educator su concetti quali amicizia, inclusione, problem solving, solidarietà tra pari e contrasto ai fenomeni di bullismo. Il progetto mira a rendere la scuola e le classi dei luoghi sicuri, promuovendo relazioni sociali positive tra i ragazzi e migliorando la qualità della loro vita, auspicando così, parallelamente, di migliorare e facilitare l’apprendimento didattico.

La metodologia applicata prende come riferimento il BIC (Bullying in Institutional Care), programma educativo specificamente ideato per i luoghi dell’accoglienza residenziale e sperimentato per due anni (2016-2018) da Ai.Bi.

Tutti gli alunni di una classe sono stati formati grazie a 5 workshop (di 2 ore ciascuno) da marzo a giugno condotti da operatori di Ai.Bi. L'obiettivo dei workshop è stato quello di incoraggiare i ragazzi a sentirsi responsabili e aiutare i loro coetanei, ad aprirsi ai loro genitori e al corpo docente di fronte a problematiche e difficoltà e ad incoraggiare lo scambio comunicativo tra pari. Ai workshop si univano storie, attività di ruolo, giochi e brevi video con contenuti specifici relativi al bullismo, alla sua dinamica e alle conseguenze, nonché argomenti più generali, come emozioni, problem-solving, strategie di coping, rispetto, amicizia e comportamento prosociale.

La peer education offre numerosi risvolti positivi per alunni e docenti. Non è un caso che questa venga utilizzata anche in moltri altri settori, da quello sanitario, al tutoraggio. In particolar modo, per gli studenti in età adolescenziale, dove il gruppo dei pari diventa una notevole fonte di influenza, riconoscimento e identità, la metodologia dell'insegnamento veicolato da un coetaneo risulta molto più efficace. È più facile per gli adolescenti identificarsi con i loro coetanei, piuttosto che con gli adulti (in questo caso i docenti). La peer education inoltre rafforza i docenti stessi, aumentando la loro fiducia e il senso di responsabilità.