I vini della tragedia di Rigopiano all'asta: "Una vergogna"

Sconcertati i familiari delle vittime del resort travolto dalla valanga: bottiglie a 1800 euro

Valva.  

"Un annuncio ha sconvolto le famiglie delle vittime dopo che il 30 ottobre, a Pescara, si è tenuta un'asta delle bottiglie di vino pregiato che si trovavano nell'hotel e che si sono salvate dalla valanga". L'avvocato Romolo Reboa - insieme ai colleghi Gabriele Germano, Massimo Reboa, Silvia Rodaro, Maurizio Sangermano e Roberta Verginelli - ha reso noto una storia che ha dell'incredibile. Si tratta dei professionisti che difendono i familiari di quattro delle vittime dell'hotel Rigopiano di Farindola. Nella valanga perse la vita anche il giovane Alessio Feniello, originario del comune salernitano di Valva.

"Un macabro brindisi", sentenzia il legale a proposito dell'asta della curatela fallimentare. La società che gestisce la struttura è fallita, ed ora si prova a recuperare qualcosa. Calpestando, dicono i parenti, la dignità delle vittime.

I vini del resort - con partenza a base d'asta di 700 euro - sono stati aggiudicati a 1800 euro, ma non si conosce l'identità di chi potrà brindare con le bevande di un evento tragico come Rigopiano.

"Vi è un soggetto nuovo, un curatore fallimentare, mai ascoltato nell'inchiesta penale, che potrebbe rivelare informazioni preziose sullo stato dei luoghi, sulle autorizzazioni - le parole dell'avvocato Reboa - e che mi riservo di convocare per una audizione in sede di indagini difensive".

Accuse rispedite al mittente dal curatore fallimentare, per il quale le speculazioni sono fuori luogo, dal momento che non ci sono legami tra i beni all'asta e la valanga.