Salerno, il grido dalle palestre: "Giù le mani dal benessere"

Il titolare della Novella Fitness: "Ingiusto penalizzare l'intero settore per "colpa" di alcuni"

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Salerno.  

Ingiusto penalizzare l’intero settore per “colpa” di qualcuno. Al grido di “Giù le mani dal benessere” il responsabile tecnico della palestra Novella Fitness di Salerno, Gianni Novella, si esprime in merito alla situazione Covid che sta attraversando il settore del fitness. Una settimana di prova per scongiurare una nuova chiusura in cui controlli e verifiche nei centri sportivi decideranno se questi sono adeguati alle prescrizioni di sicurezza anti Covid e potranno quindi rimanere aperti.

“È bene dire che l' OMS ha sempre sostenuto che praticare Sport in modo regolare e costante abbassa il rischio di contrarre virus e aumenta in generale le difese immunitarie dell'organismo. - spiega il responsabile Novella -  Questa interrelazione tra esercizio fisico abituale e benessere fisico, ci dà conforto, sostenendo una migliore qualità della vita, più sana e presumibilmente più lunga. Ciò dovrebbe essere finalizzato a sensibilizzare tutti noi, operatori del settore, ad intervenire sull'ultimo DPCM che prevede la chiusura delle palestre, qualora non fossero ottemperate le misure per poter evitare il contagio COVID.”

“Non si comprende, perché dopo eventuali controlli e qualora ci fossero centri che non rispondano ai requisiti richiesti, debba pagare l’intero settore.” Accusa il titolare della palestra che sottolinea, inoltre,  quanta attenzione sia stata rilevata alle normative dei centri sportivi e l’adeguamento degli spazi che è stato messo in atto dalle varie strutture.

“Volevo far presente che le palestre non rappresentano un luogo di assembramento, perché è possibile effettuare il distanziamento con la frequenza frazionata, contemplando, altresì, il rispetto ulteriore delle norme vigenti. Tornando alla salute, come dicevo in precedenza, le palestre diventano un cardine fondamentale per poter potenziare il benessere delle persone, affinché diventino ancora più resistenti all'infezione di questo virus.

La sedentarietà, invece, non partecipa a questi benefici. Quindi non è comprensibile come possano essere sacrificati settori come palestre, piscine, ecc. che rappresentano un vasto tessuto sociale che spesso si trova a colmare carenze strutturali delle nostre scuole, università, insomma carenze dello stato.” Aggiunge Gianni Novella facendosi portavoce di un settore già fortemente colpito dalla prima chiusura.

“Bisogna impedire la chiusura generalizzata per evitare contraccolpi sul settore che porterebbero a gravi conseguenze.” Conclude.