"EduCare-Ricreare socialità": al Tasso il bilancio della fondazione Saccone

Attività ludico-ricreative, laboratori e formazioni per tantissimi ragazzi

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Salerno.  

Nell’aula magna del Liceo Classico Torquato Tasso di Salerno è andata in scena la conferenza conclusiva del progetto “Educare – Ricreare Socialità”, promosso da Fondazione Saccone in partnership con il Liceo Torquato Tasso di Salerno e il Comune di Montecorvino Pugliano. Un progetto finanziato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Un progetto innovativo, caratterizzato da attività ludico-ricreative, formative e laboratori rivolti agli studenti, tutti di età compresa tra i 9 e i 17 anni, principalmente appartenenti ai territori dei Comuni di Montecorvino Pugliano, Pontecagnano, Montecorvino  Rovella,  Battipaglia,  Eboli e Salerno. Scopo finale quello di rafforzare le conoscenze e le competenze dei giovani, come l'uso consapevole delle tecnologie digitali e il potenziamento delle capacità logiche e di problem solving, e recuperare la socialità messa a dura prova dall’emergenza Covid.

Nei suggestivi spazi dello storico liceo salernitano si sono susseguiti gli interventi dei relatori, moderati dal giornalista di Gruppo Stratego, Giuseppe Alviggi. La prima a parlare è stata la dirigente scolastica del Tasso, Carmela Santarcangelo: “È stata un’esperienza meravigliosa. Se guardate gli occhi dei ragazzi, vedrete una luce unica. Dopo un periodo difficile era necessario recuperare il tempo perso. Questo progetto ci ha dato l’opportunità di ricreare socialità appunto, trasformando l’esperienza tradizionale di un liceo in un’esperienza realmente vissuta, come quella all’interno degli spazi del Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano, dove hanno ricostruito antichi manufatti etruschi con una stampante 3D”.

È stata poi la volta del direttore del progetto e presidente della Fondazione Saccone, Giorgio Scala: “Oggi è una giornata di bilancio di un progetto che ha coinvolto 300 ragazzi in attività svolte in un arco di 6 mesi e 160 ore, tra laboratori, attività ludico-formative e tanto altro. Oggi raccogliamo il frutto di una rete territoriale forte, fatta di competenze. Il messaggio più importante ce lo lasciano i ragazzi, soddisfatti, che ci ha lasciato il cuore pieno di gioia perché ci han fatto capire di aver lavorato nel senso giusto. Speriamo di poter riproporre il progetto anche nei prossimi anni”.

“Il claim della Fondazione è visione, sviluppo e territorio, in perfetta sintonia con la mission del progetto – ha commentato questa giornata di bilanci Edoardo Gisolfi, Coordinatore di Progetto e Coordinatore CTS Fondazione Saccone – Abbiamo dato l’opportunità a circa 300 giovani di ricominciare a socializzare. Tutti siamo stati colpiti dalla pandemia e dalle sue conseguenze, ma i giovani soprattutto hanno perso quei momenti importanti per il loro sviluppo della personalità. Non solo quindi socialità ma anche formare, attraverso l’uso delle nuove tecnologie. Penso ad esempio all’uso, da parte dei ragazzi, di una piattaforma di coding come lo Scratch, creata dal Mit di Boston”.

Coinvolto nella prima fase del progetto è stato il Comune di Montecorvino Pugliano, presente durante la conferenza con l’assessore alle Politiche Giovanili, Daniele De Matteis: “Un grazie alla Fondazione Saccone, rivelatasi ancora una volta un partner strategico per il coinvolgimento sul territorio di tanti giovani. Un plauso a tutte le persone che hanno lavorato al progetto profondendo grande entusiasmo e passione”.

Dopo le testimonianze dei ragazzi del Liceo Tasso, le conclusioni sono state affidate all’assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania, Armida Filippelli: “La scuola è un momento fondamentale per la crescita dei ragazzi e per la coesione sociale. Togliere questo momento di crescita collettiva ha creato notevoli danni. I ragazzi si sono trovati soli, da un giorno all'altro, a causa del Covid. Queste iniziative hanno ridato socialità a dei ragazzi pesantemente danneggiati da un'esperienza davvero dura e unica nel suo genere. Dobbiamo cambiare il paradigma col quale pensiamo alla scuola e non tornare ad un pensiero pre-pandemico. Serve investire nella Scuola, nell’Istruzione e nella Ricerca, sempre di più, per non rimanere indietro in termini di istruzione e di civiltà. Non possiamo più ascoltare le tesi di terrapiattisti o di novax, che sono davvero un pericolo per la società. La Scuola è come il sangue, porta ossigeno a tutto il corpo. Deve tornare ad essere un grandissimo investimento, sui nostri giovani”.