Castellabate, bando per incarichi gratuiti: insorgono gli avvocati

A prendere posizione è l’AIGA di Vallo della Lucania che stigmatizza i contenuti dello stesso bando

castellabate bando per incarichi gratuiti insorgono gli avvocati
Castellabate.  

Polemiche a Castellabate per la riapertura dell’avviso pubblico del Comune per incarichi di patrocinio o di consulenza a titolo gratuito. A prendere posizione è l’AIGA di Vallo della Lucania che stigmatizza i contenuti dello stesso bando nella parte relativa alla disciplina dei compensi. Il bando prevede, inferri, che l’attività di patrocinio sarà remunerata solo in caso di esito positivo del giudizio con condanna nel provvedimento giudiziario e di autonomo recupero degli importi dovuti, addirittura ponendo a carico del professionista anche il pagamento di imposte ed emolumenti previsti per legge.

«E’ evidente che tali disposizioni siano gravemente lesive della dignità della professione forense ed in contrasto con i principi enunciati in tema di equo compenso, ai quali pure le Pubbliche Amministrazioni devono attenersi nel conferimento degli incarichi professionali - dichiara l’Avv. Roberto Scotti, presidente di AIGA-sezione di Vallo della Lucania - Ipotizzare lo svolgimento della complessa attività di patrocinio di un Ente pubblico, esclusivamente a titolo gratuito, addirittura con anticipazione delle spese a carico del legale, e ponendo a carico di quest’ultimo anche gli oneri per imposte ed emolumenti, rappresenta una evidente inosservanza della normativa di settore, in materia di equo compenso e di criteri di determinazione degli onorari, nonchè la conferma di una ormai dilagante condotta delle P.A., caratterizzata dal continuo mortificazione del decoro e della dignità della professione forense». 

«I termini ed i criteri di formazione della short list sono di inaudita gravità: svilente è che proprio la P.A. cerchi di far passare il messaggio che l’attività di patrocinio e di consulenza debbano essere remunerate solo al buon esito del giudizio, e solo nel caso di positivo recupero del credito sul debitore, accollando al professionista anche anticipazioni, spese ed addirittura imposte. Sulla base di tali illegittimità abbiamo immediatamente richiesto la rettifica dell’avviso e l’annullamento delle liste di “consulenti gratuiti” già formate» conclude l’avvocato Scotti.