Omicidio Vassallo, l'ex premier Conte: "Ci sono settori deviati dello Stato"

L'assassinio del sindaco pescatore: "Serve una nuova commissione d'inchiesta"

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Pollica.  

"Ringrazio la Commissione parlamentare Antimafia che, con la relazione finale e grazie all’impegno dei suoi componenti (uomini e donne dotati di grande disciplina, tenacia ed onore) ha messo per il momento un punto alla vicenda dell’omicidio di Angelo. Ci stiamo concentrando su tutti i reati commessi attorno alla morte di Angelo, tra cui il depistaggio, il reato di favoreggiamento e quello di falsa testimonianza. Noi non accettiamo che questi reati vengano prescritti quando viene ucciso un uomo dello Stato". Così Dario Vassallo, fratello del sindaco di Pollica e presidente della Fondazione che porta il suo nome, ha aperto il suo intervento presso la sala stampa della Camera.

L'atto d'accusa ai sindaci del Cilento

A Montecitorio è stata presentata la relazione finale della Commissione Antimafia. E Dario Vassallo ha avuto parole al vetriolo nei confronti delle istituzioni cilentani: "Quando è venuto a Pollica, il comitato non è stato ricevuto da nessun sindaco. Unici presenti il sindaco di Roscigno Pino Palmieri e la Cconsigliera comunale di Agropoli Gisella Botticchio. Su 87 sindaci dell’area Cilento, nessuno era presente. Non si può accettare questo. Non si può tollerare che una procura di Vallo della Lucania accetti le denunce contro di me e non si sa nulla invece delle mie querele sul malaffare", il duro atto d'accusa del presidente della Fondazione.

"Tre carabinieri indagati, ma piena fiducia nell'Arma"

Dario Vassallo ha poi sottolineato: "Sono indagati tre carabinieri. Questo non pregiudica la nobile Arma dei carabinieri. Nessuno può dire o contrastare il lavoro fatto dalle forze armate. Lo Stato esiste. Ci sono stati depistaggi e favoreggiamenti, ma non ci si può fermare di fronte alla possibilità di prescrizione. Non può esistere prescrizione per i delitti di uomini dello Stato vittime di mafia”, prosegue il presidente della Fondazione Vassallo.

L'ex premier Conte: ci sono settori deviati dello Stato

Alla conferenza è intervenuto anche l'ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: "Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica, si è imbattuto nel malaffare e ha cercato di contrastarlo per proteggere la sua terra, pagando con la vita. Non vogliamo più avere sindaci “eroi” da piangere, ma uomini delle istituzioni che non vengono lasciati soli nella lotta contro la criminalità organizzata, come è successo invece ad Angelo. Continueremo a sostenere il prezioso lavoro dei familiari di Vassallo e dei giornalisti che hanno contribuito a tenere accesi i riflettori su questo caso. Il MoVimento 5 Stelle si è battuto in Commissione antimafia nella scorsa legislatura e non si fermerà sino a quando non verranno scritte pagine di verità. Se ognuno farà la sua parte ce la faremo. Vassallo ha sacrificato la sua vita per le istituzioni, per difendere la sua terra dalle infiltrazioni malavitose. Merita il nostro rispetto e il nostro impegno per la verità e la memoria. In questi anni la politica e le istituzioni non hanno dimostrato il necessario coraggio per fare luce sulla sua vicenda", ha detto la guida pentastellata.

I lavori sono stati moderati dal giornalista del Fatto Quotidiano Vincenzo Iurillo: "Abbiamo sollecitato la commissione antimafia per il ritardo clamoroso per certi versi vergognoso nell’insediarsi, sperando che si torni a lavorare per il caso Vassallo. Il lavoro svolto dalla commissione antecedente è introduttivo e, al momento, lascia ancora tante domande senza risposta. Tante anomalie e tanti misteri che meritano risposta, c’è un perché politico che è rimasto senza risposta e che certamente non sarà un lavoro per la prossima commissione antimafia ed è quello del perché è stato il Movimento 5 stelle a volere una commissione d’inchiesta sul caso Vassallo e non il Partito Democratico, partito in cui militava Angelo Vassallo", le sue parole.

Ascari e Migliorino: ora una nuova commissione d'inchiesta

"La commissione antimafia approvò all’unanimità la nostra proposta d’inchiesta su Angelo Vassallo e ci auguriamo che una nuova commissione venga istituita il prima possibile afferma Stefania Ascari. Siamo stati anche ad Acciaroli per approfondire il drammatico evento e conoscere ulteriori elementi. Il comitato istituito da Luca Migliorino, a cui anche io ho preso parte, ha lavorato in sinergia con la procura di Salerno. Abbiamo svolto audizioni, studiato gli atti. Siamo andati ad Acciaroli, a Pollica, abbiamo conosciuto la realtà in cui operava Vassallo. La mia percezione è che Angelo sia ancora ovunque tra quelle strade, dappertutto si percepisce la presenza di un uomo perbene, stimato e amato dai suoi concittadini. L’omicidio di Angelo Vassallo resta una vicenda torbida, sconcertante in cui si sono scontrate la voglia di riscatto di una terra e la volontà di chi intendeva mantenerla oppressa e legata a logiche criminali. Soprattutto questa è la storia di una famiglia, e di una parte di una comunità civile, che non si è mai rassegnata e che chiede giustizia. La Commissione non ha potuto completare l’inchiesta avviata a causa dello scioglimento anticipato della Legislatura, ma io mi auguro possa essere ripresa non appena verrà istituita la nuova Commissione Antimafia", ha detto Stefania Ascari. 

"Perché le istituzioni hanno il dovere di continuare ad indagare sulla morte di un uomo che ha sacrificato la propria vita per la comunità, un uomo di cui lo Stato deve essere orgoglioso. Ringrazio il collega Luca Migliorino per il lavoro svolto e, come ha detto Dario oggi, non bisogna mai smettere di cercare la verità. Abbiamo svolto audizioni, studiato gli atti, Siamo andati ad Acciaroli, a Pollica, abbiamo conosciuto la realtà in cui operava Vassallo.  La mia percezione è che Angelo sia ancora ovunque tra quelle strade, dappertutto si percepisce la presenza di un uomo perbene, stimato e amato dai suoi concittadini. La Commissione non ha potuto completare l’inchiesta avviata a causa dello scioglimento anticipato della Legislatura, ma io mi auguro possa essere ripresa non appena verrà istituita la nuova Commissione Antimafia. Perché le istituzioni-conclude Ascari- hanno il dovere di continuare ad indagare sulla morte di un uomo che ha sacrificato la propria vita per la comunità, un uomo di cui lo Stato deve essere orgoglioso".

A coordinare i lavori della passata commissione è stato proprio Maiorino: "“Sapevamo di ritrovarci davanti ad un caso difficile e unico ma la verità sull’omicidio di Angelo Vassallo non deve restare un’ombra che avvolgesse il nostro Paese. Ci sono state ore e ore di audizione in commissione, migliaia di faldoni di documenti stilati e studiati. Troppi misteri e ombre sull’omicidio che meritavano il giusto approfondimento per queste ragioni invito la Procura di Salerno a rileggere tutti gli atti prodotti dalla nostra commissione e invito la nuova commissione antimafia ad insediarsi al più presto e a continuare il lavoro da noi fatto".

Pieno sostegno alle attività dei rappresentanti istituzionali del Movimento, e la necessità di ottenere la verità sull'omicidio, è stata ribadita dal coordinatore regionale pentastellato Salvatore Micillo e dalla guida del Mpovimento 5 Stelle di Salerno Virginia Villani.