Il tesoro abbandonato del marchese Ruggì, tra cessioni e spese urgenti

Salerno, il patrimonio immobiliare dell’Azienda Universitaria tra vendite, restauri e criticità

il tesoro abbandonato del marchese ruggi tra cessioni e spese urgenti

Parte della storica donazione del marchese Ruggì è già stata venduta, ma la gestione del resto degli immobili rimane un problema per l’Azienda sanitaria

Salerno.  

Il 2 luglio 1870, il marchese Giovanni Ruggì d'Aragona destinò gran parte delle sue proprietà al nosocomio di Salerno. Oggi, l’Azienda Universitaria Ruggì si trova a dover gestire un patrimonio immobiliare ingombrante e spesso in condizioni critiche, che negli anni ha richiesto ingenti investimenti per la manutenzione. Nonostante le prime cessioni già effettuate, la struttura sanitaria deve affrontare nuove emergenze per la messa in sicurezza degli immobili ancora di sua proprietà.


Una spesa imprevista da 85mila euro per Largo Montone

Tra gli edifici storici di proprietà dell’Azienda, particolare attenzione è stata rivolta agli immobili situati al civico 3 di Largo Montone, una delle aree più antiche del centro storico di Salerno. Questi edifici si trovano sopra la chiesa di Santa Maria de Alimundo, un luogo di culto dimenticato che necessita di interventi urgenti. Dopo una serie di segnalazioni da parte di vicini e una sentenza del Tribunale di Salerno, l’Azienda è stata obbligata a rifare il tetto di uno degli edifici, stanziando 85mila euro per la messa in sicurezza. I lavori sono stati affidati alla ditta Oops Costruzioni di Cava de’ Tirreni, che si è aggiudicata l’appalto con un ribasso del 12%.


Le vendite all’asta e il piano di alienazione

Negli ultimi anni, per ridurre i costi di gestione, il Ruggì ha avviato un piano di dismissione del proprio patrimonio immobiliare. Su 14 immobili messi all’asta nei mesi scorsi, otto sono stati venduti, portando nelle casse dell’Azienda circa 400mila euro. Attualmente si attende il via libera della Regione Campania per la seconda fase della vendita, che riguarda sei immobili situati proprio in Largo Montone, per un valore stimato di 707mila euro. Tra questi, tre sono ancora abitati, mentre gli altri sono stati murati per prevenire occupazioni abusive.


Un passato segnato da crolli e pericoli

Uno degli immobili più simbolici è quello al civico 4 di Largo Montone, chiuso da tempo. Nel febbraio del 2010, questo edificio fu teatro di un evento straordinario: un bambino di 8 anni, che vi abitava abusivamente con la sua famiglia, precipitò attraverso un buco apertosi nel pavimento e cadde per sei metri nella chiesa sottostante. Il piccolo, incredibilmente, rimase quasi illeso grazie a un cumulo di rifiuti accumulati nel luogo di culto abbandonato. La vicenda portò a processo diverse persone, tra cui l'allora direttore dell’Azienda Universitaria e alcuni tecnici del Comune.


Un’eredità difficile da gestire

La gestione degli immobili donati dal marchese Ruggì continua a essere un problema per l’Azienda Universitaria, che si trova di fronte a costi sempre più alti e difficoltà nell’alienazione delle proprietà. Nonostante i tentativi di vendita e la necessità di liquidità per le casse della sanità locale, il percorso è ancora lungo e complesso. Nel frattempo, l’Azienda deve affrontare spese straordinarie per garantire la sicurezza di edifici storici che, senza interventi tempestivi, rischiano di diventare un ulteriore peso economico e gestionale.