Fonderie Pisano, istituzioni condannate: "E' una sentenza storica"

Esultano i comitati ed i cittadini, presa di posizione da Pd e M5S

fonderie pisano istituzioni condannate e una sentenza storica
Pellezzano.  

La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo conferma quello che, insieme al comitato Salute e Vita, sosteniamo da tempo in merito alle Fonderie Pisano. Le istituzioni hanno voltato le spalle ai cittadini di Salerno e della Valle dell’Irno, lasciandoli esposti all’inquinamento causato dalle Fonderie, nel cuore di Fratte". Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Campania, Michele Cammarano.

"Ho presentato esposti, interrogazioni e richieste di intervento a tutti i livelli, chiedendo verifiche puntuali sul rispetto delle normative ambientali, sui livelli di emissioni e sulla reale tutela della salute pubblica. Ho sollecitato l’installazione di centraline di rilevamento efficaci e trasparenti, per ottenere dati certi sull’inquinamento atmosferico che grava ogni giorno su migliaia di persone. Ho chiesto la revoca delle autorizzazioni all’attività dello stabilimento, segnalando più volte la gravità della situazione, sia dal punto di vista ambientale che sanitario. Non ho mai smesso di denunciare l’inerzia, i ritardi e le troppe ambiguità delle istituzioni competenti. Non ci siamo mai fermati e non lo faremo adesso. Continueremo a lottare perché le Fonderie Pisano vengano chiuse definitivamente e perché nessuna comunità sia più costretta a scegliere tra lavoro e salute”. 

Francesco Morra (sindaco Pellezzano - PD): "Sempre stati accanto ai cittadini"

Dura anche la presa di posizione del sindaco di Pellezzano, Francesco Morra: "La Corte di Giustizia Europea ha condannato le Autorità Italiane per i danni causati dal funzionamento delle Fonderie Pisano alla salute e al benessere dei cittadini di Pellezzano e di altri comuni della Valle dell’Irno. Una decisione importante, che accoglie il ricorso presentato da 151 cittadini della zona, ai quali - come Amministrazione Comunale di Pellezzano - non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno, anche con la costituzione di parte civile nei procedimenti penali che si sono susseguiti nel tempo", ha spiegato il primo cittadino.

"Siamo sempre stati al fianco dei cittadini e accanto al Comitato Salute e Vita, che con coraggio e determinazione ha portato avanti una lunga battaglia di giustizia e verità. Un sentito ringraziamento al presidente del comitato, Lorenzo Forte, per il costante impegno civile e per aver rappresentato con forza le istanze del nostro territorio. È stato necessario l’intervento della Magistratura Europea per ripristinare la verità e per restituire dignità alle tante famiglie che, negli anni, hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze di una situazione insostenibile. Oggi questa sentenza rappresenta un passo fondamentale verso il riconoscimento dei diritti, della salute e del rispetto dovuto alla nostra comunità".

 

Bilotti (M5s): “I cittadini hanno diritto a respirare aria salubre”

«I cittadini vedono riconosciuto il diritto a respirare aria salubre. Le autorità italiane non hanno fatto abbastanza per garantire la loro salute e sicurezza». Lo sottolinea la senatrice del Movimento 5 Stelle, Anna Bilotti dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo. «La mia battaglia a tutela della salute – ricorda la parlamentare salernitana - inizia molti anni fa, quando ho anche preso parte ai presidi nei pressi dello stabilimento industriale. Da parlamentare, ho poi presentato diverse interrogazioni ai ministri che si sono succeduti nel tempo. Inoltre, nel 2020, ho firmato, insieme ad altri colleghi del Movimento, una proposta di legge per il controllo delle emissioni odorigene che fu da più parti definita la proposta di legge per il “diritto al respiro”».

«La sentenza della Cedu, come si apprende da fonti di stampa, evidenzia che – prosegue Bilotti - “nonostante gli effetti tangibili di misure adottate dopo il 2016, volte a ridurre al minimo gli effetti nocivi dell'attività della fonderia, le autorità, nell'autorizzare la prosecuzione dell'attività, non hanno considerato i precedenti effetti nocivi significativi sulla popolazione locale derivanti dall'esposizione prolungata all'inquinamento". E questo, in un Paese civile, non è ammissibile».

«Come osservano anche gli avvocati che hanno assistito i ricorrenti, la Corte suggerisce allo Stato italiano, tra le possibili misure da adottare, non solo un’efficace gestione dei rischi ambientali legati all’attività della fonderia, ma anche la sua delocalizzazione, come già previsto dal piano urbanistico comunale del 2006», conclude Bilotti, rivolgendo un ringraziamento al comitato Salute e Vita per il costante impegno profuso in questi anni al fianco dei cittadini di quell'area.
 

Comitato Salute e Vita: "Giornata epocale"

Non è mancato un commento da parte del comitato Salute e Vita che, da anni, sta portando avanti la sua battaglia per la salute e per l'ambiente. "Oggi, per la nostra comunità, ovvero quella di Salerno ed in particolar modo della Valle dell'Irno, è una giornata epocale. La sentenza della Corte europea dei Diritti dell'Uomo mette la parola fine all'accertamento della verità storica sul disastro ambientale e sulla devastazione causata dall'inquinamento delle Fonderie Pisano. Siamo soddisfatti di questa sentenza, che condanna inequivocabilmente lo Stato italiano e tutti gli organi istituzionali responsabili, quali la Regione Campania, il Comune di Salerno e l'ASL, che avevano il potere, ma soprattutto il dovere, di tutelare l'articolo 8 della Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo: "Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e della propria corrispondenza".

La Corte ci dà pienamente ragione su tutto ciò che abbiamo denunciato in questi decenni, sul grido di dolore che arrivava dalla Valle dell'Irno. Oggi, la nostra gioia è però mista all'amarezza, quella di sapere di aver avuto sempre ragione ma di non essere mai stati ascoltati. Un autorevole organo giurisdizionale internazionale, con questa condanna, mette in evidenza in maniera chiara le responsabilità istituzionali sulla violazione dei diritti fondamentali dell'uomo.

Sabato 10 maggio, alle ore 11.15, al Bar Verdi Caffè Letterario in piazza Luciani, approfondiremo la sentenza insieme ad alcuni dei 153 ricorrenti che l'hanno resa possibile sottoscrivendone il ricorso nel 2019. Entreremo nei particolari delle 49 pagine, che ribadisco, in maniera definitiva, mettono la parola fine quantomeno alla verità storica, ovvero al fatto che quello che abbiamo denunciato in questi decenni era verità, anche se siamo stati abbandonati all'inquinamento causato da questo vetusto ed obsoleto opificio operante sul territorio.

Questa sentenza la dedichiamo in particolare ad alcuni defunti, come Antonella Todisco, Franco Calce, Vito Todisco e Palma Ferrara, tra i tanti morti ed ammalati di patologie tumorali, che vivevano nei pressi della fonderia e che non sono stati tutelati dallo Stato. Dedichiamo a loro, a queste vittime dell'inquinamento, questa sentenza storica e la dedichiamo anche, voglio sottolineare in maniera particolare, ad almeno 2 dei 153 ricorrenti che erano in vita nel 2019, quando hanno sottoscritto il ricorso, come il professor Pino Cantillo ed il signor Ugo Di Concilio, i quali denunciavano nelle loro abitazioni il lezzo nauseabondo delle Fonderie Pisano e l'inquinamento atmosferico a questo collegato. Questi attivisti non ci sono più, deceduti per patologie collegate all'inquinamento, ed oggi, all'arrivo di questa sentenza, non hanno potuto avere la soddisfazione di vedere i risultati raggiunti grazie anche alla loro battaglia per la vita, la salute e l'ambiente, per garantire anche alle future generazioni della Valle dell'Irno quell'articolo 8 della Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo, che sancisce il rispetto della propria vita privata e familiare".

Codacons: "Precedente importante per lotta all'inquinamento"

Il presidente del Codacons Campania l’avv. Matteo Marchetti dichiara “ questa sentenza è la dimostrazione ancora una volta che lì dove lo Stato Italiano almeno in parte fallisce interviene l’Europa; il Codacons Campania è stato per anni in battaglia nei processi
penali nei confronti delle Fonderie Pisano per la salvaguardia dell’ambiente nella città di Salerno e nella valle dell’Irno, complimenti a tutti coloro che hanno ottenuto anche questo importante risultato che costituirà un rilevantissimo precedente in tutta Italia per la lotta all’inquinamento ambientale”.